Nevica, città nel caos: i milanesi se ne fregano dell’allerta del Comune

Ieri è stata una giornata catastrofica per chi ha deciso di muoversi in macchina: la nevicata straordinaria iniziata nel pomeriggio ha completamente paralizzato Milano e dintorni, le tangenziali e i tratti autostradali, creando ingorghi di traffico mai visti e coinvolgendo anche i mezzi pubblici di superficie. Davanti a tutto questo immenso disagio l’unica alternativa valida e possibile per tutta la gente che lavora e si deve spostare per forza, restava la metropolitana. Per diverse ore, quelle di maggior affollamento, i passeggeri hanno fatto anche la tripla fila pur di salire sui convogli. Poi il vantaggio offerto da Atm di far circolare otto treni in più - in grado di trasportare 10mila passeggeri all’ora in più rispetto alla normalità (tre per la linea 2, quattro per la linea 1 e uno per la linea 3) - ha fatto sentire i propri effetti. E la gente, da fradicia e scocciatissima si è trasformata piano piano in fradicia e seccata.
Sì, ieri pomeriggio a Milano tutti i mezzi di superficie erano bloccati lungo le strade e motivi per arrabbiarsi per chi era al volante ce n’erano a bizzeffe, soprattutto con se stessi: tutti coloro che avevano preso l’auto, ignorando l’invito del vicesindaco Riccardo De Corato e dell’assessore all’Ambiente del Comune Paolo Massari, a servirsi dei mezzi pubblici (suggerimento valido anche per oggi), hanno avuto modo di rimpiangere profondamente l’affollamento del metrò. Vetture e bus, infatti, sono rimasti incolonnati in interminabili code lungo le direttrici principali (i più intasati sono stati piazzale Loreto, via Melchiorre Gioia, viale Forlanini, via Lorenteggio, via Palmanova, via dei Missaglia, viale Scarampo, piazzale Accursio e piazza Maggi, mentre via Ripamonti è stata chiusa al traffico dalle 16, quando un autoarticolato, a causa della neve, si è ribaltata all’altezza di Noverasco) e non riuscivano nemmeno a far passare le ambulanze che suonavano impazzite nel vano tentativo di aprirsi un varco. A ciò va aggiunta la chiusura in uscita della Milano Meda che ha portato a riversare tutto il traffico in città, nella zona Maciachini.
L’Atm ieri ha organizzato 10 squadre di tecnici nei 10 punti più a rischio dell’interscambio tranviario per «garantire il miglior efficientamento degli scambi». E, come ha dichiarato la stessa azienda trasporti in un comunicato, c’erano ben 10 sabbiere, in funzione 24 ore su 24, per i binari e 10 tram che hanno circolato tutta la notte per mantenere i binari puliti. Eppure, tra le 18 e le 19, quando la situazione traffico sulle strade ha raggiunto il picco dell’ingestibilità (tre ore da piazza Duomo a piazza Firenze) probabilmente nessuno si è accorto dello sforzo dell’azienda trasporti.
Anche sulle tangenziali (la est in particolare) nonostante fossero in funzione i mezzi spargisale, gli automobilisti hanno dovuto rallentare per ore prima di poter raggiungere la loro destinazione. Difficilissima la circolazione anche sui tratti autostradali della A4 Milano-Torino e Milano-Bergamo, lungo la A21 Torino-Piacenza e Brescia Verona, sulla A8 Milano-Varese, sulla A1 nel tratto tra Milano e Lodi e lungo la A9 Milano-Como.
La protezione civile della Regione Lombardia ha attivato la sala operativa presso la quale, nei momenti più critici della nevicata, hanno lavorato 15-20 operatori per monitorare la situazione sull’intera regione.
Alle 19.

45 gli interventi del 118 in soccorso ai milanesi scivolati su strade ghiacciate o innevate di metropoli e provincia avevano già superato quota 130. Un record.
Oggi la nevicata dovrebbe continuare fino a tutta la serata, poi dovrebbe arrivare la pioggia. Ce la faremo?

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