Niente cane se non hai la patente-Fido

La Svizzera vara la nuova Carta dei diritti bestiali: i pesci rossi dovranno avere nell’acquario la zona-notte

Va bene rispettare gli animali. Ma anche per gli umani ci vorrebbe un briciolo di considerazione. Da quando il mondo è mondo, queste due «razze» - istintivamente - sanno come trattare l’una con l’altra. Senza bisogno di leggi, regolamenti, norme: tutta roba che già ci assilla in ogni attimo della nostra giornata iperburocratizzata. Finora un’emozione genuina e slegata da qualsiasi vincolo «statalista» ci veniva regalata solo da una carezza al nostro cane, da una moina al nostro gatto o da uno ciao silenzioso al nostro pesciolino rosso.
Finora. Perché dal primo settembre il Parlamento svizzero (e speriamo che la cosa resti confinata tra i Cantoni) ha deciso di varare una sorta di Carta dei diritti inviolabili degli animali. Michelle Hunziker, la nota cinofila made in Swiss si sta già attrezzando: guinzaglio, museruola, paletta raccogli-cacca, penna e libretto per appunti. Se vorrà portare a spasso il suo «Bo» tra le strade di Zurigo, anche lei dovrà guadagnarsi sul campo il patentino riservato ai «padroni doc». Il Parlamento elvetico ha infatti emanato una legge «da cani» (non nel senso che la normativa fa orrore, ma perché pare scritta a misura di Fido) che entrerà in vigore dal primo settembre. Una data storica, destinata a rivoluzionare il rapporto esistente tra uomini, donne, bambini e bestie di casa (compreso però anche il rinoceronte, una tipologie di quadrupede dalle caratteristiche tutt’altro che domestiche). Ma il legislatore elvetico, in versione Tarzan, ha deciso di fare le cose alla grande nel tentativo ambizioso di mettere ordine nella giungla degli animali che ci circondano in città o in campagna. La nuova Magna Charta a tutela dei diritti di cani, gatti, pesciolini rossi, criceti, cavalli e chi più ne ha più ne metta, è quanto di più evoluto si possa immaginare in materia. Regole, forse, fin troppo all’avanguardia, considerato che per gli aspiranti padroni di cani è previsto un severissimo ciclo di lezioni sia teoriche sia pratiche. Solo al termine del corso, con tanto di esame finale, l’allievo sarà abilitato a possedere un cane. Chi pensa invece di limitare i danni, rinunciando a un mastino napoletano optando per un pesciolino rosso, farà meglio a non farsi troppe illusioni. Anche l’acquario dovrà rispondere a caratteristiche ben precise: impossibile prescindere, ad esempio, da una «zona notte» e una «zona giorno» dove il pesciolino di possa avvertire l’alternanza luce-ombra «necessaria per l’equilibrio psicofisico del nostro piccolo amico» anzi dei nostri amici, visto che il nuovo regolamento svizzero ordina che i pesci siano almeno due, per consentire il «corretto sviluppo della loro socialità».

Insomma, al pesciolino (ma il discorso vale anche per i cavalli e la maggior parte degli animali da cortile) deve essere garantito almeno un «amico» con cui - se non scambiare due parole - almeno spulciarsi reciprocamente.
Tutti felici, dunque? No. La Protezione svizzera degli animali ha commentato scettica: «C’è ancora molto da fare...». Si prevedono ulteriori novità. Bestiali.

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