No di Preziosi all’Intertoto: «Oltretutto porta sfortuna»

Su Borriello: «A noi Berlusconi non ha detto niente». Sulla frode fiscale: «Io non c’entro»

No di Preziosi all’Intertoto: «Oltretutto porta sfortuna»

Intertoto, Borriello, Gilardino e un'evasione fiscale «che proprio non esiste». Enrico Preziosi non rinuncia ad affrontare i temi caldi del momento nel giorno in cui arriva a Pegli per confrontarsi con Gian Piero Gasperini sui prossimi traguardi. «Io resto della mia opinione - confessa - credo cioè che i traguardi come l'Uefa vadano raggiunti sul campo. Poi sono pronto al confronto, ma faccio una considerazione: abbiamo 42 punti e la zona Uefa è lontana quindi dobbiamo anche saperci accontentare. Io penso ad un passo alla volta e poi vi dico, l'Intertoto porta pure sfiga». Realismo, razionalità condite da un pizzico di scaramanzia sono gli ingredienti che da tempo avvolgono i ragionamenti del massimo dirigente rossoblù «perché i soldi non li troviamo sotto terra e anche quest'anno chiuderemo il bilancio con un passivo di 10-15 milioni di euro».
E allora si pensa al presente, al massimo al futuro prossimo, quello della soluzione di alcune comproprietà e prestiti. Primo fra tutti Borriello che dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sembra riessersi avvicinato. «Quelle dichiarazioni Berlusconi le ha fatte in una piazza dopo un comizio elettorale e come tali vanno prese - ha aggiunto - a noi non ha ancora comunicato nulla di ufficiale. Siamo pronti a far valere il nostro 50% del cartellino, ma avendo ottimi rapporti con il Milan non credo si arriverà alle buste. Piuttosto credo che i tempi debbano maturare. Intendo dire che il Milan non sa ancora se parteciperà o meno alla Champions e questo gli impedisce di sedersi ad un tavolo». Radio mercato parla di uno scambio Borriello-Gilardino, ma per Preziosi è un'onda distorta perché «il Milan non lo venderà, realizzando una minusvalenza» e perché «il suo ingaggio è fuori portata».
E allora il discorso scivola sugli altri nomi in discussione. «A Palermo e Siena abbiamo chiesto di incontrarci per parlare di Bovo, Forestieri e anche Coppola - ha aggiunto - Le indicazioni di Gasperini sono importanti, come le intenzioni dei diretti interessati e degli altri club. Gli investimenti devono essere utili e soprattutto mirati, non possiamo permetterci di spendere male o, peggio, per obiettivi superflui. Per essere chiari: non posso riprendermi Forestieri per quattro milioni di euro e poi rischiare di fargli fare la panchina».
Poi ecco una priorità sottovalutata. «Come avrete capito noi siamo pronti a discutere le vertenze in ballo - ha aggiunto - sono i nostri interlocutori che per motivi diversi di classifica non lo sono. In ogni caso credo che la difesa sia una priorità visto che a parte De Rosa che è in scadenza l'unico giocatore di proprietà è Lucarelli. E vi assicuro che trovare difensori all'altezza è difficile, più facile semmai è ragionare sugli attaccanti».
Infine il discorso scivola su quell'indagine della procura di Torino che vede indagato per frode fiscale il ct della Nazionale inglese Fabio Capello. «È alla luce del sole che ho ceduto, tempo fa, il 5% della Fingiochi a Capello - ha concluso - poi cosa ne fa o ha fatto lui io non lo so, non sono io che seguo le sue denunce dei redditi, se ha fatto operazioni o plusvalenze le ha fatte lui, non io che non gli compilo la denuncia dei redditi. Quindi sono sereno più che mai.

Come lo sono per le inchieste sul doping amministrativo».
Dal campo, mentre Leon sogna una doppietta con il Torino, Milanetto sia avvia al recupero mentre restano da valutare Danilo e Juric. Oggi amichevole ad Acqui con il Canelli (ore 15).

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