Enrico Preziosi domenica notte ha dormito solo un paio d'ore. Si è rigirato a lungo nelle coperte perché il Genoa di Palermo era troppo brutto per essere vero. Passi per la quinta sconfitta in dieci partite, ma c'è modo e modo di perdere. «Ho smesso di vedere la partita sette minuti prima della fine...». Dopo, il patron ha preso la decisione più dolorosa: licenziare Gian Piero Gasperini. Al suo posto arriva Davide Ballardini che ha firmato un contratto fino a giugno del prossimo anno, dopo aver rescisso il legame con la Lazio. Gasperini è il primo allenatore esonerato in serie A: «Un record di cui avrei fatto volentieri a meno», confessa Preziosi. Ma con l'allenatore piemontese il feeling si era rotto da tempo. Forse già dallo scorso campionato. Prima del litigio seguito alla brutta sconfitta con il Chievo a Marassi: «Sicuramente qualcosa non andava già alla fine dello scorso anno. Con il senno di poi non avremmo dovuto cominciare insieme questa stagione», recita il mea culpa Preziosi.
Il patron è un fiume in piena: «Questa è una mia sconfitta personale. Resta il dolore per un rapporto di stima e affetto che va a concludersi. Sono ancora convinto che Gasperini sia uno degli allenatori più preparati d'Italia. Credo che lui sia dispiaciuto quanto me». Preziosi sa di aver preso una decisione impopolare: «Non posso seguire gli umori della tifoseria, sono qui per decidere. La "pancia" mi ha detto di fare così. Sono sensazioni che mi hanno sempre accompagnato nella mia vita. Così ho fatto anche stavolta».
La decisione dell'esonero a Gasperini è stata comunicata da Fabrizio Preziosi e Stefano Capozucca. Il presidente del Genoa rivela che l'alterco seguito alla sconfitta con il Chievo aveva lasciato qualche strascico tra i due. «Probabilmente è rimasta una traccia che andava approfondita e non rimossa». La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la sconfitta contro il Palermo, la quinta in dieci gare. «Il primo tempo è stato orribile. Ho visto l'atteggiamento di una squadra destinata a perdere ancor prima di scendere in campo».
La scelta di Ballardini viene spiegata in questi termini da Preziosi: «La squadra non ha bisogno di un fenomeno, ma di un allenatore che dia serenità. Ballardini è la persona adatta. Inoltre ho preso informazioni su di lui e ho visto come si è comportato nella vicenda Pandev, assumendosi sempre le sue responsabilità. Lotito mi ha detto che è una persona molto seria. Ed è un aziendalista. Cosa che qui è un po' mancata».
Il numero uno rossoblù aveva già pensato a Ballardini dopo il Chievo: «Quella volta ero molto arrabbiato...». Il resto è storia recente. Le difficoltà a fare punti in trasferta, le vittorie sofferte con Bari e Catania, le divergenze sul valore dell'organico. «Negli ultimi tempi - aggiunge Preziosi - non siamo mai riusciti a mettere in difficoltà gli avversari. Abbiamo un organico da primi sei, sette posti, ma ora siamo dodicesimi».
Davide Ballardini porterà con sé il suo staff composto dall'allenatore in seconda Carlo Regno e dal collaboratore Stefano Melandri. «Il suo contratto è fino a giugno. Sarà riconfermato - dice il patron - nel caso in cui raggiunga un certo obiettivo». Quale? Top secret.
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