Franco Sala
Su una cosa i 2.500 abitanti della Bareggia di Macherio e i 1.500 di Lissone sono decisi: no alla moschea. Governati dal centrosinistra i primi, e dalla Casa delle libertà i secondi, lavversione allapertura di un centro islamico ha messo tutti i residenti daccordo. Appena si è sparsa la voce che lassociazione culturale Arrahma ha acquistato un vecchio edificio nel centro del quartiere, per trasformarlo in un luogo di preghiera, si è scatenata la bagarre.
Contro la moschea, ma anche contro il sindaco di Macherio, Mariarosa Redaelli, favorevole ad un luogo di culto per i musulmani. Ipotesi osteggiata da Ambrogio Fossati, primo cittadino leghista di Lissone. In pochi giorni gli abitanti di Bareggia hanno raccolto oltre 1.800 firme per dire che la presenza di un centro culturale islamico provocherebbe innegabili problemi di sicurezza e di convivenza. «Non centrano razzismo e intolleranza spiega Idelfonso Motta del comitato contro la moschea -. Siamo contrari allinsediamento del centro culturale musulmano perché qui non esiste una comunità islamica. Poi, lo stabile di via Toti, non è adatto a svolgere la funzione di luogo di culto perché mancano i parcheggi, ed è in pieno centro». Il sindaco di Lissone. Ambrogio Fossati non lascia ai dubbi. «Fino a quando ci sarò io garantisce il sindaco in città, né al confine del nostro comune, permetterò che si costruiscano centri islamici. La Brianza è cristiana, non musulmana».
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