Il nostro tempo? È quello della catastrofe E il crollo delle Torri Gemelle ne è l'emblema

La storia insegna che ogni secolo viene aperto da "un'immagine" nuova e "all’avanguardia" che ne segna lo spirito. Sabato 3 a Venezia il nuovo film di Elisabetta Sgarbi "Quiproquo" s’inter­roga sulla parola avanguardia e i suoi signifi­cati

Il nostro tempo? È quello della catastrofe
 
E il crollo delle Torri Gemelle ne è l'emblema

Da tempo indico i feno­meni d’avanguardia come fenomeni di de­terminazione di una nuova sensibilità, che intervengono in modo inevitabile e ripetitivo, con una frequenza che si può misurare nei primi 10-15 anni di un secolo. Esattamente come l’epoca in cui sia­mo in questo momento. Partiamo dall’inizio della modernità, almeno rispetto alle arti figurative che è il Tre­cento, e vediamo che la cappella de­gli Scrovegni è stata concepita da Giotto fra il 1303 e il 1305. In apertura del Quattrocento abbiamo la Cupo­la di Santa Maria del Fiore del Brunel­leschi, ma anche le manifestazioni più interessanti della pittura si muo­vono in quel tempo, e Masaccio muore nel 1426, quindi la sua espe­rienza si muove tutto sommato in quel tempo. Ma poi nel Cinquecen­to l­e date sono ancora più rassicuran­ti, perché le imprese di Raffaello, le Stanze Vaticane, e di Michelangelo, la Cappella Sistina, cadono tra il 1507 e il 1508.Nel 1510 muore Gior­gione. Icapolavorivenetidiiniziose­colo, come La tempesta , sono ap­punto testimonianze di una visione nuova.

Per quanto riguarda il Seicen­to, l’autore che si guarda come il più grande rivoluzionario della pittura, Caravaggio, muore nel 1610, il che vuol dire che i suoi capolavori cado­notrail1599eil1610. Il Settecento ha autori che hanno una capacità di da­re una dimensione di un tempo nuo­vo, in apertura di secolo, tra Watteau e lo stesso Tiepolo,e comunque en­­troglianni’ 20-25; nell’Ottocento addi­rittura ha in apertura di secolo Tur­ner, Constable, Friedrich, cheinven­tano uno spazio nuovo, un’immen­sit­àdellanaturaouninfinitocheèco­me quello scritto da Leopardi, che è del1819.

Non parliamo del Novecen­to, perché tutte le grandi avanguar­die di cui si parla sono il Cubismo, del 1906-07, Les demoiselles d’Avi­gnon data 1909, il Futurismo 1910; nel 1914 il Dadaismo. Nel 1924, pun­to più estremo, il Surrealismo. Quin­di diciamo che nel primo quarto di un secolo si gioca una partita che è quella che dà il senso del nuovo.

Siamo nel 2011,e l’immagine più forte di apertura di secolo - peraltro fortemente rappresentativa perché mostrata attraverso il video- è il crol­lo delle due torri a New York, cioè l’inizio della fine di una civiltà, della civiltà d’Occidente,che era stata pe­raltron­el1925annunciataeprofetiz­zatapropriodaisurrealisti, iqualiim­m­aginavanoladistruzionedegliSta­ti Uniti, l’affermazione dell’Oriente, i grattacieli che crollavano. Una vera premonizione dell’11 settembre.
Equindil’avanguardiaoggiècata­­strofe, ovvero è babele, ovvero è per­dita di senso, ovvero è cancellazio­ne... Ovvero è fine di civiltà. In questa interpretazione avanguardia è cata­­strofe, distruzione di tutto, fine di un’epoca,diunaciviltà.Ed’altrapar­te,
se dovessimo identificarla in ter­mini simbolici, l’Apocalisse cade nel nuovo millennio.

Ci sono le pro­fezie della fine del mondo nel 2012, ma in realtà entrando in un nuovo millennio si ha un mutamento,e an­che l’idea che si sia arrivati alla con­clusione di qualcosa e a un inizio di altro ancora più forte che all’inizio di un secolo,perché siamo all’inizio di unmillennio. Ora, segnalioltrelaca­duta delle due torri ne abbiamo, ri­spetto alle esperienze figurative; a quelle io mi limito, nella mia valuta­zione, quasi a certificare una conso­nanzaconisecoliprecedenti. EaMi­lano ci sono I Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer, che non a caso sono settetorri, chevengonocostruitenel­lo spazio industriale dove sono state collocate, dopoil2001,comeatenta­re una ricostruzione, sia pure una ri­c­ostruzione frammentaria e impro­babile. E quindi si distrugge e si co­struisce altro. L’altro che cos’é?L’al­tro è la prevalenza di altri mondi ri­spetto all’Occidente. Forse i mondi che oggi si affacciano sull’economia mondiale come protagonisti sono il mondo cinese e il mondo indiano. ù

Giàquestoèun’eversione.Sel’Occi­dente, o gli Stati Uniti, hanno avuto un primato fino a qualche anno fa, il fatto che ci avviamo a un predomi­nio economico dell’India e della Ci­na, e fra qualche tempo forse anche dell’Africa, è comunque un ribalta­mento epocale. Significa quello per cui è stata ideata la strage di New York, e cioè l’improvvisa riduzione dei valori simbolici delle religioni, o della nostra religione, e dei valori condivisi. [...] Il nostro tempo si connota come untempodidistruzioniincuil’avan­guardia è il ribaltamento dell’Occi­dente, la fine del primato dell’Occi­dente e l’affermazione di altre reli­gioni, dialtreculture,chehannol’in­tegrità dei loro valori. Sul piano reli­gioso quella musulmana e sul piano economico quella cinese e indiana. E quindi questo è il nuovo millen­nio.

L’avanguardiahadatounsegna­le. Almeno,seèunaripresatvpuòva­lere come rappresentazione. Il crol­lo delle due torri, come spettacolo ­così come Karlheinz Stockhausen lo definì la più grande opera d’arte che si potesse mai concepire- ha segna­lato questo inizio, questo passaggio. E quindi lì si è data un’espressione di avanguardiainsensorealeemetafo­rico. Avanguardia storica e avan­guardia della storia, avanguardia metaforica e avanguardia di un pro­cesso storico.

Come diceva Kurt Krakauer, noi dobbiamo aspettarci tempi in cui il primato dell’Occiden­te si logori sempre di più e si affermi un mondo diverso da quello in cui abbiamo vissuto, e che la pace, che è l’aspirazione di tutti, sia minacciata da una guerra che non è soltanto la guerra del fanatismo e del terrori­smo, ma è la guerra di un processo di mutazione sociale.

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