Notte cowboy con Terri Clark al Guest Ranch

Molti cantanti country giunti a notorietà con l’onda lunga del neotradizionalismo degli anni ’90 oggi sono spariti. Terri Clark non solo quella popolarità l’ha conquistata ma, dopo 17 anni, l’ha anche conservata acchiappando il successo nel 1995 con il suo primo omonimo album (più di un milione di copie all’attivo solo negli Usa) senza più mollare la presa. Questa bella mora di 44 anni dagli occhi verdi, che ha superato i cinque milioni di dischi venduti, alla quale nel 2004 Playboy chiese di posare nuda (ottenendo però un deciso no), ha suonato ieri (unica data in Italia) al Cowboys' Guest Ranch di Voghera in occasione del 5° Voghera Country Festival, presentando l’album Roots and Wings. «Provo - ha detto Terri - una sensazione simile a quella che provavo agli inizi della mia carriera». Dell’Italia Terri non sa molto: «Sono canadese, non ne conosco granché da un punto di vista musicale e la conosco poco anche come paese». Durante i suoi show ama scherzare e interagire col pubblico. E, conoscendo solo poche parole d’italiano, la barriera linguistica potrebbe porle qualche problema. «Sul palco ho parlato un po’ meno del solito, comunque sentendomi cantare spero si siano divertiti» dice ridendo. Aspettative? «Non sapevo che tipo di pubblico avrei trovato a Voghera, se più amante del country tradizionale, oppure di quello più rumoroso.

Anche gli stessi fan canadesi sono leggermente diversi dai fan americani in genere. È interessante visitare così tanti paesi differenti in un solo tour e vedere il diverso tipo di reazione. Mi ha anche incuriosito vedere quanto è popolare la mia musica». E ha ragione.

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