La tecnologia, e in questo caso quella di Google, abbatte un'altra frontiera dando la possibilità di sapere esattamente cosa si sta guardando, sia esso un fiore, un animale o una scritta con una lingua diversa dalla nostra. Scaricando Google Lens, infatti, basterà inquadrare con la telecamera l'oggetto del nostro interesse per conoscere tutte le informazioni utili e necessarie per le nostre esigenze.
A cosa serve Google Lens
"Google Lens ti consente di cercare ciò che vedi. Utilizzando una foto, la fotocamera o praticamente qualsiasi immagine, Lens ti aiuta a scoprire immagini simili a livello visivo e contenuti correlati, raccogliendo risultati nell'intera rete Internet", spiegano gli sviluppatori dell'app. Ad esempio, se si entra in un bar e ci piace un oggetto in particolare, ad esempio un vaso, tramite l'app installata sul cellulare si può puntare la telecamera e usare Lens per trovare oggetti simili. Lo stesso discorso sarà valido per un albero, l'etichetta di un vino, un cane: Google Lens saprà dare le risposte sperate.
Un'altra cosa molto allettante sarà la traduzione di un testo da una lingua a un'altra facendoci risparmiare così i vari passaggi nel tradurre un'espressione o una frase che non si conoscono. Quanto a un problema di matematica, per esempio, Lens aiuterà a trovare dei tutorial molto utili per poterlo risolvere. "Parte di ciò che fa il mio team è convincere Lens a riconoscere non solo il testo, ma anche la struttura del testo", ha spiegato uno degli ingegneri del software di Google, Ana Manasovska, come riportato da un giornale hi-tech specializzato.
Come funziona (tutto quello che si può fare)
"Lens mette a confronto gli oggetti presenti nella tua immagine con quelli di altre immagini, che classifica in base alla somiglianza e pertinenza rispetto agli oggetti dell'immagine originale", hanno aggiunto gli sviluppatori. La sua capacità è anche quella di sfruttare la sua "intelligenza" artificiale per trovare più soluzioni possibili su Internet. Per restringere il campo ulteriormente e dare risultati sempre più efficaci, Lens potrebbe richiedere anche ulteriori parole o indicatori che si trovano sul sito host dell'immagine. Ad esempio, se viene confrontato un cane, se al 95% corrisponde a una razza e al 5% ad un'altra, è possibile che Google Lens mostri soltanto quello più plausibile. Viceversa, se ci sarà più incertezza, si avranno più risultati corrispondenti a quel tipo di ricerca come nel caso di un paio di scarpe o pantaloni. "Per fare un altro esempio, se Lens riconosce un codice a barre o del testo all'interno di un'immagine (ad es. il nome di un prodotto o il titolo di un libro), potrebbe restituire una pagina dei risultati di ricerca di Google relativa a tale oggetto".
Il software è stato progettato per dare risultati più precisi possibili senza farsi influenzare dalla pubblicità che si trova in rete: gli algoritmi, infatti, funzionano in maniera indipendente. Google Lens utilizza sistemi, noti come modelli, che sono stati "addestrati" per distinguere i caratteri e la struttura nelle immagini. "Un sistema informatico tradizionale avrebbe solo una capacità limitata per farlo. Ma il nostro modello di machine learning è stato costruito per 'auto-insegnarsi' su enormi set di dati e sta imparando a distinguere le strutture testuali nello stesso modo in cui farebbe un essere umano", ha aggiunto l'ingegnere.
Come si attiva
Google Lens è disponibile su smartphone non Google (Apple, Android) scaricando l'app: una volta entrati, nell'area riservata alle "Immagini", quando si clicca su un qualsiasi immagine dai risultati della ricerca, si potrà vedere una piccola icona con la lente verso il basso. A quel punto, con il tasto detro del mouse si dovrà cliccare su "Cerca immagine con Google" e si avranno i risultati richiesti. Lens è disponibile anche nell'app "Fotocamera" di alcuni smartphone Android.
App simili a Google Lens
Sebbene l'app di Google sia ormai un must, esistono alcune alternative molto simili: tra queste c'è CamFind che funziona sia su Android che iOs: si scatta una foto e si carica, dopodiché i server di riconoscimento delle immagini (CloudSight) daranno le informazioni richieste. C'è poi Reverse Image Sear, la traduzione di Ricerca inversa delle immagini che va a "pescare" sempre nell'enorme contenitore di Google.
Un'altra alternativa molto utilizzata è l'app PictPicks che viene rilasciat con l'interfaccia di Material Design di Google: anche in questo caso il principio è sempre lo stesso, ricerca le immagini tramite il motore di ricerca più famoso al mondo ma invece di rimandare alla pagina web, l'app fa vedere le immagini tramite la sua interfaccia utente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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