
Se dico Halo a molti verrà in mente il videogioco della Bungie Studios, ma è anche un’altra cosa, sempre a tema spaziale, e realizzata dall’Italia. Non un videogioco. Halo è infatti l’acronimo di Habitation And Logistic Outpost, un guscio dentro cui staranno gli astronauti in orbita intorno alla Luna nella missione Artemis, e al momento si trova a Torino, negli stabilimenti della Thales Alenia Space (Thales-Leonardo), all’avanguardia nei moduli pressurizzati. Halo è uno dei cinque moduli che formeranno la stazione spaziale lunare Gateway.
Il primo lancio di Artemis è programmato dalla NASA per il 2027, per la prima volta ci sarà un avamposto umano prima intorno alla Luna, e poi sulla Luna, più o meno come in Spazio 1999 (mitica serie di fantascienza del 1973, arriveremo proprio lì, solo che sbagliano sempre gli anni, registi tenetevi larghi con i tempi quando anticipate gli eventi...).
Importante, nel programma Artemis, la partecipazione dell’Agenzia Spaziale Italiana, e in generale il compimento di un progetto che, come fu per la costruzione della ISS, è internazionale: in Artemis ci sono Europa, Stati Uniti, Giappone, e il centro spaziale degli Emirati Arabi Uniti. Giampiero Di Paolo, ammistratore delegato di Thales Alenia Space Italia, sottolinea proprio «l’importanza strategica della cooperazione internazionale in questa nuova era dell’esplorazione spaziale».
A differenza di quello che accadde durante la Guerra Fredda, con la competizione tra USA e URSS per la conquista della Luna: solo una delle due superpotenze avrebbe potuto farcela. A proposito, rispondo a una domanda che viene fatta spesso dai lunacomplottisti: perché non siamo mai tornati sulla Luna? Semplicemente perché era molto costoso, e non ce n’era più bisogno, la bandiera americana era stata piantata, e le successive missioni Apollo di più non potevano fare.
Il progetto Artemis è più ambizioso, e è necessaria la collaborazione delle eccellenze di molti paesi. D’altra parte sulla stessa Stazione Spaziale Internazionale si sono incontrati astronauti di ogni nazionalità. Insomma, sembra che nello spazio si vada più d’accordo che sulla Terra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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