La “mela d’oro” che cambia tutto: ecco Dora, il super-frutto dell’Università di Bologna

La nuova mela Dora, sviluppata all’Università di Bologna, è bronzea, dolce, acidula e croccante. Resiste alle malattie, si conserva a lungo e sarà presentata alla FruitLogistica di Berlino

La “mela d’oro” che cambia tutto: ecco Dora, il super-frutto dell’Università di Bologna
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Una mela d’oro, non è un soprammobile né un’opera d’arte né un monumento per celebrare la Apple ma la nuova mela dall’Università di Bologna, che si chiama Dora, dal colore bronzeo dorato. Avrà una polpa croccante e succosa, sapore dolce e acidulo, molto rinfrescante, e sarà lanciata non in testa a qualche schizzinoso che odia le manipolazioni (tutta l’agricoltura è sempre stata frutto di selezioni, da quando esiste) ma alla fiera FruitLogistica di Berlino.

Inoltre sarà resistente alle principali malattie (e questo ne renderà la coltivazione più facile), e può essere conservata per più di sei mesi (in atmosfera controllata). Non è la mela avvelenata di Biancaneve insomma ma il contrario, perché la ricerca dà sempre buoni frutti, stavolta letteralmente.

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