Neuralink funziona: il chip nel cervello che permette di giocare a scacchi

Gioca a scacchi, con i videogiochi e spegne la musica con la forza del pensiero: chi è il primo paziente che ha nel cervello il chip di Neuralink. "Mi ha già cambiato la vita"

Neuralink funziona: il chip nel cervello che permette di giocare a scacchi
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Ha un nome e un volto il primo paziente della start-up di Elon Musk, Neuralink: la società di chip cerebrali che lo ha mostrato in un lungo video sul proprio account X mentre utilizzava un computer per giocare a scacchi online e spegnere la musica grazie al dispositivo impiantanto nel suo cervello. Lui si chiama Noland Arbaugh, 29 anni, ed è rimasto paralizzato dalle spalle in giù dopo un incidente subacqueo avvenuto otto anni fa.

Le funzioni del chip

È lui che ha ricevuto il chip Telephaty creato per dare la possibilità di comunicare a pazienti come Arbaugh e a tanti altri colpiti da patologie invalidanti. "Chip ed elettronica avanzati, personalizzati e a basso consumo elaborano i segnali neurali, trasmettendoli in modalità wireless all'applicazione Neuralink, che decodifica il flusso di dati in azioni e intenti", avevano spiegato gli esperti di Neuralink presentando al mondo questa nuova tecnologia composta da oltre mille elettrodi e 64 fili ultrasottili. "L'intervento è stato semplicissimo", ha detto il signor Arbaugh durante il video presentazione sottolineando di aver utilizzato il proprio impianto cerebrale per giocare al videogioco "Civilization VI". Neuralink gli ha dato "la possibilità di farlo di nuovo e ha giocato per otto ore di fila", ha sottolineato nel video.

L'annuncio di Musk

Orgoglioso, dopo la pubblicazione del video da parte della sua azienda, Elon Musk ha twittato pubblicando il livestream di Neuralik "che dimostra la 'Telepatia': controllare un computer e giocare ai videogiochi semplicemente pensando". Il magnate aveva fatto sapere al mondo che il chip fosse stato impianato lo scorso mese di gennaio. "Il primo essere umano ha ricevuto un impianto da parte di Neuralink e si sta riprendendo bene. I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento di picchi neuronali", aveva affermato.

Un sistema da migliorare

Nonostante la felicità per il traguardo raggiunto, il giovane di 29 anni ha spiegato durante il video che la tecnologia non è ancora perfetta e che si è verificato qualche inconveniente tecnico. "Non voglio che la gente pensi che questa sia la fine del viaggio, c'è ancora molto lavoro da fare, ma mi ha già cambiato la vita", ha dichiarato. Nel video di nove minuti, Arbaugh ha spiegato il processo a cui si è sottoposto per allenarsi sul dispositivo dicendo che pensando di muovere la mano è riuscito a spostare il cursore del computer.

"Per me è diventato intuitivo iniziare a immaginare il movimento del cursore. Era come usare la forza sul cursore e potevo farlo muovere dove volevo", ha dichiarato utilizzando un riferimento alla saga di Star Wars. "Ogni giorno imparo cose nuove".

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