Oggi è san Capello. Compleanno ed eventuale festa per eventuale vittoria su eventuale avversario. Eventuale nel senso che finora l’Algeria non sembra poter e dover turbare particolarmente il bisiaco re d’Inghilterra. Semmai l’incubo o preoccupazione riguarda Robert Green, portiere, l’uomo dal braccio di gomma sgonfia. Giocherà lui? Sarà confermato? Sarà bocciato? Capello non usa mezze vie, con John Terry aveva impiegato minuti due per spiegargli che sarebbe stato meglio togliersi la fascia di capitano e dare un segnale al gruppo. Così sta per accadere con Green anche se la stampa inglese sembra sicura della conferma del ragazzo del West Ham, alla luce degli ultimi allenamenti. Anche perché le alternative non garantiscono il massimo, anzi. James ha un ginocchio malconcio dall’inizio della preparazione e poi il suo carattere ogni tanto entra in conflitto con lo staff che aiuta Capello negli allenamenti specifici. Sulle sue qualità non ci sono dubbi, il soprannome di Calamity James se lo porta appresso da tempo ma è anche vero che offre maggiori sicurezze di Green, dalla personalità fragile e dall’incomunicabilità totale. Poi c’è Joe Hart, un ragazzo che sembra poter avere a disposizione il jolly per spiazzare tutti e vincere oggi il premio. Contro l’Algeria l’Inghilterra deve vincere e basta. Il guaio dei portieri se lo sta trascinando da tempo, dopo una serie di numeri uno assoluti, da Banks a Shilton, da Clemence a Seaman, ormai il football inglese non riesce più a offrire un campione nel ruolo più delicato. Chelsea, Manchester United, Liverpool, Tottenham, Liverpool, Manchester City non hanno portieri inglesi, dei tre convocati da Capello uno è retrocesso, James con il Portsmouth, l’altro quasi, Green con il West Ham mentre Hart è in prestito dal Manchester City al Birmingham City.
Questo è il problema, senza citare necessariamente Shakespeare. Un portiere ti allunga la vita o ti accorcia il mondiale. Basta osservare una qualunque partita di questo torneo per capire che ormai il pallone jabulani sta facendo strage del ruolo, con interventi da oggi le comiche.
Il dubbio avvolge comunque la formazione inglese anche se la verità sta altrove: Wayne Rooney segnerà il gol della liberazione? Non attendono altro gli inglesi, vogliono che il loro fenomeno finalmente spinga la nazionale così come ha spinto il Manchester United in questi anni.
Gli algerini approfittano di questo ambiente surriscaldato, Nadir Belhadj è il difensore del Portsmouth, compagno di sventure di James, conosce bene la situazione e l’avversario. Ieri ha pizzicato l’impero che gli garantisce il lavoro: «Senza Rio Ferdinand e con King che è ko li vedo male, sarà facile per noi impensierirli, hanno una difesa fragilissima».
Una minaccia? Una provocazione?
Può darsi ma Capello sa che non può stare allegro, recupera Barry, deve forse confermare Carragher, dovrà scegliere tra Heskey e Crouch come spalla di Rooney, sa benissimo che il
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