L'Aquila - A cinque mesi dal tragico terremoto gli abitanti di Onna lasciano le tendopoli e si trasferiscono in abitazioni "vere". È giallo ocra una delle
nuove case ricostruite ad Onna dopo il sisma e il premier Silvio
Berlusconi oggi ne consegna le chiavi ad una delle famiglie
terremotate. "Consegno a lei la chiave - dice alla padrona di
casa - con l’augurio che questo sia un nido d’amore per una
nuova vita e per guardare avanti. Qui avete tutto quello che
potrà servirvi per crescere i vostri figli, speriamo per poco,
finchè non sarà ricostruita Onna". "Guardate al futuro - esorta il premier - sia questo un
luogo d’amore, per stare insieme e guardare avanti con speranza
e serenità".
Berlusconi: "Promessa manenuta" Quella della consegna del
villaggio temporaneo di Onna "è una promessa mantenuta, una
promessa ardita ma mantenuta". Il premier si mostra soddisfatto per il risultato "a
tempi di record" che ha visto oggi consegnare le prime 94
villette ai cittadini di Onna.
Visitando la prima casa consegnata simbolicamente durante la
cerimonia il premier ha ribadito che queste costruzioni "sono
dotate di tutto: asciugamani, bicchieri, pentole, dentifricio,
shampoo e con il frigo ogni ben di Dio". Berlusconi ha ribadito
le difficoltà di stare nei tempi: "Sapevamo che era difficile ma
grazie a Dio abbiamo mantenuto l’impegno".
Quanto alle piccole proteste che lo hanno accompagnato nel
tragitto, Berlusconi tende a minimizzare osservando che
provengono "da quei paesi dove non siamo ancora arrivati. Ci
vuole tempo ma le promesse - ha assicurato - le manteniamo", così
come quella dell’apertura delle scuole entro il 21 settembre
considerato dal premier "un altro grande risultato".
Inaugurata nuova scuola materna Il premier ha anche inaugurato la scuola materna "Giulia
Carnevale" nel villaggio "Nuova Onna" costruito a poche decine di metri dal paese
demolito dal sisma il 6 aprile scorso. Berlusconi ha scoperto un monumento in
ricordo di tutti gli studenti uccisi dal terremoto e una targa
intitolata a Giulia Carnevale, una studentessa di ingegneria di
22 anni che ha perso la vita la notte del 6 aprile e che aveva
disegnato per la sua tesi il progetto di un asilo.
Una corona sotto l'Albero della memoria Appena giunto il premier ha voluto deporre una corona di fiori sull'Albero
della memoria, che si trova proprio all’ingresso del nuovo
villaggio costruito a poche decine di metri dal paese distrutto
dal terremoto del 6 aprile. Sotto quell’albero, nei giorni
successivi al sisma, venivano allineate le salme degli abitanti
rimasti sotto le macerie.
L'abbraccio del terremotato Siparietto al termine della
cerimonia.
Un uomo, di circa 50 anni, Giuseppe Mancini, di un paesino in
provincia dell’Aquila colpito dal sisma, prima che Berlusconi
salisse in auto per lasciare Onna lo ha abbracciato e sollevato
da terra gridando "Grande Presidente, grazie per quello che ha
fatto credendo nella ricostruzione". Poi, sollevando le braccia
in alto ad un Berlusconi divertito ha aggiunto: "sono cinquanta
anni che lotto contro il comunismo".
Il Vescovo: "Vangelo condanna chi non fa i fatti" "Il Vangelo condanna chi chiacchiera
e non fa fatti, ma premia chi agisce correttamente". Lo ha
detto il vescovo dell’Aquila, Giuseppe Molinari, nel corso del
suo intervento alla consegna delle case prima di
condannare "le chiacchiere sterili della politica". "Le auguro - ha aggiunto il vescovo rivolto al presidente
Berlusconi - di poter continuare a fare del bene come ha fatto
non solo a noi ma a tutta la nostra nazione". Gli abruzzesi sono "stanchi
delle chiacchiere sterili e della politica dell’odio" ha concluso il vescovo.
Berlusconi a "Porta a Porta" "In Abruzzo abbiamo l'Italia migliore", ha detto Silvio Berlusconi ospite di Bruno Vespa a "Porta a Porta"parlando delle conseguenze del terremoto che ha colpito la regione. "Abbiamo la protezione civile, i volontari, persone positive che guardano alla vita non solo per sé ma fanno anche per gli altri. Questa - sottolinea il premier - è stata l'immagine migliore, dopo la tragedia: vedere le persone di tutte le età che hanno lasciato tutto perché ritenevano di poter essere utili. E questo - sottolinea - ci ha consentito questo epocale miracolo", vale a dire quello della ricostruzione. Il premier, che oggi è tornato ancora una volta sui luoghi del terremoto, ha parlato di una "visita toccante, che non poteva non essere emozionante".
"Entro fine mese via tutte le tendopoli" Entro fine settembre non ci sarà più una sola tendopoli ancora aperta. Tra l'uno e il 10 agosto - ha spiegato inoltre Berlusconi - abbiamo tra l'altro fatto un sondaggio tra gli sfollati offrendo loro diverse possibilità: ad esempio per i Comuni più piccoli la possibilità di stare nei quartieri di villette, case con comparti attrezzati in quartieri intorno L'Aquila oppure, a chi vuole andare in affitto, una sovvenzione di 600 euro al mese". "Non avremo nessuno - ha assicurato - che sarà nelle tende con l'arrivo del freddo. Abbiamo già smontato un terzo delle tende ed entro fine settembre non ci sarà più una sola tendopoli ancora aperta".
"Niente tassa scopo ma 30 miliardi all'Abruzzo" "No, non credo": così Berlusconi replica alla richiesta del sindaco dell'Aquila Massimo Cialente di introdurre una "tassa di scopo" per finanziare la ricostruzione soprattutto quella del centro storico e del patrimonio artistico. Nonostante il governo escluda una imposta ad hoc, il premier garantisce sufficienti finanziamenti: "Vorrei ricordare - dice - che per la ricostruzione dell'Irpinia sono stati utilizzati 60mila miliardi di lire, vale a dire 30 miliardi di euro. Gli stessi miliardi saranno dati all'Aquila per la ricostruzione e il patrimonio artistico".
Betolaso: a fine anno emergenza sotto controllo "Entro la fine dell'anno l'emergenza più acuta e complicata sarà sotto controllo. Poi proseguirà la fase della ricostruzione": lo dice il Capo della Protezione civile Guido Bertolaso, in un collegamento con "Porta a Porta" dove è ospite Silvio Berlusconi, parlando della gestione del dopo terremoto. Bertolaso conferma i dati dell governo circa gli sfollati: "I veri sfollati sono tutte le famiglie e le persone che hanno avuto la casa completamente distrutta o che comunque non può più essere abitata. Chi dà altri numeri considera anche le case parzialmente inagibili, quelle che possono essere riutilizzate e che riguarda una buona quota di persone". Il Capo della protezione civile spiega anche che in questi giorni si sta chiudendo un accordo "con Fintecna e altre finanziarie che consentirà di rendere disponibili per l'affitto 500 appartamenti liberi". Ai quali, grazie a un censimento già compiuto, potrebbero aggiungersene anche altri qualora servisse: "Se necessario - conclude - potremmo requisirne degli altri".
Novantaquattro abitazioni Quelle realizzate a Onna sono case "assolutamente definitive" perchè solo così è possibile
dare una "certezza del futuro" a chi ha perso nel terremoto
non solo la propria abitazione, ha Bertolaso, intervenuto a "Mattino
cinque" su Canale5 e, successivamente, a "Radio Anch’io".
Bertolaso: "Case definitive" Le case di Onna, ha spiegato, "vengono utilizzate come
chalet o seconde case nelle zone di montagna e sull’Appennino"
e, dunque, si tratta di abitazioni "assolutamente definitive,
realizzate per dare certezza del futuro agli abitanti di Onna ma
anche delle altre frazioni dell’Aquila e dei paesi" del cratere
del sisma.
Il capo della Protezione Civile ha poi espresso "amarezza"
per i "distinguo" sollevati sulla realizzazione delle case ad
Onna. "Qui abbiamo un successo del Sistema Italia, di cui
dovremmo tutti essere orgogliosi - ha detto - e invece si
sollevano dei distinguo fra chi li ha costruiti e chi li ha
finanziati. Sono anni che cerco di spiegare che la Protezione
Civile è un organismo complesso, una squadra. Ad Onna avremmo
potuto fare tutto da soli ma proprio perchè Onna, completamente
rasa al suolo, è un simbolo di questo terremoto, abbiamo
voluto coinvolgere più organismi. Abbiamo chiesto alla
protezione civile del Trentino di realizzare le case e alla
Croce Rossa di pagarle".
A fine settembre altri 700 appartamenti Il 29
settembre saranno consegnati i primi 700 appartamenti a
L’Aquila destinati a ospitare 2500 persone. Le tendopoli stanno
per essere smantellate: "Abbiamo cominciato da quella di piazza
D’Armi. Via via si proseguirà con le altre", ha detto
Bertolaso, che non ha escluso l’utilizzo delle strutture presso
la scuola della guardia di finanza in attesa delle case
definitive. In albergo, al momento, ci sono 20mila persone ma
il numero è in calo, mentre nelle tendopoli vivono ancora
11mila sfollati su 30mila. "Tra settembre e ottobre - ha
avvertito Bertolaso - tutti andranno via. Nessuno passerà
l’inverno senza avere certezza sul futuro".
La piddina Pezzopane: "Non è merito del governo" "La consegna delle prime case per gli sfollati è un fatto importante e va sottolineato, ma va rigettato un certo tono di enfasi e di autoreferenzialità, questa case non erano previste e sono state individuate dopo una mobilitazione dei cittadini di Onna che non volevano spostarsi, non
sono le case del progetto, non è merito del governo". Lo ha affermato il presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane, intervistata a Red Tv, che insiste nella polemica della sinistra contro il governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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