Attenzione. Adesso sì che c'è da fare attenzione. E, se il Fatto Quotidiano gongolava, pregustava e sognava al solo accennarsi della possibilità di un ingresso in politica (quella vera, quella capitolina) da parte del Movimento 5 Stelle, a non pochi papaveri in via del Nazareno dev'essere andato il panettone per traverso. Perché un conto è perdere voti alle amministrative a causa di dipietristi e grillini, un conto è perderli alle politiche. Si rischia l'emorragia. Eppure, stando ad alcune voci di corridoio, il Movimento fondato dal comico genovese sarebbe sul punto di fare il grande passo e a passare dai consigli comunali e regionali alle Camere.
Secondo i ben informati, i successi alle ultime amministrative avrebbero contribuito a spingere i vertici del Movimento a buttarsi nella corsa allo scranno romano. Che sia nel 2012 o nel 2013 poco importa. Il Movimento 5 Stelle sembra pronto, anche se prima dovrò chiarire le regole del gioco. In primis il ruolo di Beppe Grillo che, pur non sporcandosi mai le mani, da sempre tesse, briga e orchestra le lotte del movimento. Il comico genovese non si è (quasi) mai mosso da solo. Per questo anche l’uomo ombra Gian Roberto Casaleggio dovrà, prima o poi, chiarire il proprio ruolo nella partita. In realtà, come spiega lo stesso Fatto Quotidiano, la sfida sarà "scegliere le persone giuste per evitare di assomigliare a 'quegli altri', i partiti tradizionali". Perché un movimento che per anni ha fatto dell'anti politica la propria bandiera potrebbe non risultare del tutto credibile qualora dovesse presentarsi al grande banchetto romano. Grillo in persona avrebbe già scelto i sacri crismi per la candidatura: niente incensurati, nessun iscritto ad altri partiti, limite dei due mandati.
Va detto che i numeri sono dalla parte dei grillini. Voti e consensi rosicchiati negli anni al Partito democratico che, a Napoli e a Milano, non è riuscito a "piazzare" i propri candidati ed è stato costretto a sostenere sindaci di liste "alleate": il Sel Giuliano Pisapia nel capoluogo lombardo (che negli ultimi mesi ha pure provato a "silurare" il prescelto del Pd Stefano Boeri) e l'Idv Luigi De Magistris (che nelle ultime settimane sta "inguaiando" nuovamente la gestione dei rifiuti attirando su di sé le ire dell'Unione europea e degli ambienti democratici a lui contrari). Per il leader Pierluigi Bersani rischia di essere davvero snervante dover tenere a bada, alle prossime politiche, anche l'antagonismo del Movimento 5 Stelle. Anche perché, come ha insegnato la campagna elettorale meneghina, i grillini non vogliono affatto sporcarsi le mani con via del Nazareno.
Che fare, dunque? Prendere il grandangolo e rifare la foto di Vasto invitando pure il giullare genovese? Al Partito democratico i voti di Grillo farebbero davvero comodo. Dalle prime liste civiche di strada, quando il movimento incassava 28mila voti (2008), si è passati alle 390mila preferenze del 2010. I consiglieri sono raddoppiati. E gli iscritti ha fatto il giro di boa: sono oltre i 100mila. "Voti scippati a Bersani e regalati al centrodestra", dicono alcuni papaveri democratici. "Il MoVimento 5 Stelle parteciperà alle prossime elezioni politiche, che si terranno con tutta probabilità nel 2013, con la votazione diretta dei candidati da parte degli iscritti sul portale", spiegava settimane fa Grillo che, sondaggi Ipsos alla mano, si vantava di poter contare su oltre il 4% delle preferenze. Il comico genovese avrebbe più consensi di quanti ne otterrebbe il Fli di Gianfranco Fini. Non solo. in un clima di marcato disamore per la politica i partiti fuori dai Palazzi romani (come il movimento di Grillo o il Sel di Nichi Vendola) avrebbero vita facile alle prossime elezioni perché potrebbero giocare la carta (populista) anti Monti. La stessa che stanno provando a giocarsi i dipietristi e i lumbard.
L'idea che si fa strada tra i vertici del Movimento 5 Stelle è indire le primarie on line da riservare solamente agli iscritti. E qui già sorgono i primi problemi. Problemi non da poco conto dal momento che i 100mila iscritti sono distribuiti su tutto il territorio nazionale e mal organizzati. Non sono affatto sufficienti le regole dettate lo scorso novembre da Grillo. Come non è più sufficiente il ruolo giocato negli ultimi mesi dal comico che sembra sempre più schiacciato dai personalismi interni al partito. Da lui e da Casaleggio, grande esperto di social media e mente della comunicazione on line del Movimento, gli iscritti si aspettano (prima o poi) una presa di posizione che da troppo tempo sembra tardare ad arrivare.
Se, però, Casaleggio è - a detta di alcuni esponenti del Movimento - una figura d'ombra, Grillo è ingombrante e potrebbe anche schiacciare il futuro del Movimento ancora prima che questo possa sbarcare a Roma. Proprio in questo Bersani sembra riporre le proprie speranze.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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