Ora i cinesi falsificano pure il Gratta e vinci

TriesteIl «Gratta e vinci» made in China è l’ultima trovata dei falsari internazionali. Non robaccia di concorsi inventati, svenduti alle fiere di paese. Questa volta nel mirino della truffa c’era il concorso «il Miliardario», che va per la maggiore e costa cinque euro a biglietto. Tabaccherie e bar su tutto il territorio nazionale stavano per venir inondati da oltre mezzo milione di tagliandi contraffatti. La Guardia di finanza di Trieste, in collaborazione con le autorità slovene ha scoperto un container pieno di Gratta e vinci falsificati e buoni sconto fasulli per prodotti d’igiene. «Il nome in codice dell’operazione era Gioco Sicuro - spiega un inquirente delle Fiamme gialle del capoluogo giuliano -. Per la prima volta in Italia sono stati sequestrati 572.400 biglietti contraffatti di una lotteria vera e non inventata».
Il carico dei truffatori proveniva dalla Cina ed è stato intercettato al porto sloveno di Capodistria. La merce del container sospetto era catalogata semplicemente come «carta stampata». Il contenuto era diretto a una società triestina con nome e indirizzo inesistenti, probabilmente gestita da cinesi. Nell’operazione è intervenuto il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Trieste, che dista una manciata di chilometri da Capodistria. I doganieri hanno aperto il container e all’interno hanno trovato, celati in mezzo al resto della merce, l’oltre mezzo milione di biglietti Gratta e vinci.
«Il valore sul mercato sarebbe stato di tre milioni di euro» fanno notare le Fiamme gialle. A prima vista i tagliandi del concorso il Miliardario sembrano perfetti. Solo attraverso un’analisi minuziosa al microscopio e con la lampada speciale utilizzata per individuare le banconote false si è scoperta la contraffazione. I falsari avevano comprato una serie di 60 biglietti creando delle combinazioni fasulle. L’organizzazione, che si è rivolta alla tipografia cinese, non ha lasciato nulla di intentato. Per evitare che la truffa fosse scoperta in caso di vincita, ha fatto realizzare tutti i biglietti con serie di numeri perdenti. Così nessuno avrebbe mai potuto vincere e rendersi conto del bidone. «Una doppia truffa: ai danni dello Stato e dell’acquirente», sottolinea un investigatore che ha partecipato all’operazione.
L’inchiesta del sostituto procuratore Giorgio Milillo, della Direzione distrettuale antimafia di Trieste, è ancora aperta e sta interessando anche altre parti d’Italia. I cinesi non erano solo i falsari, ma avrebbero organizzato l’immissione dei Gratta e vinci fasulli sul mercato nazionale. Il sospetto è che i biglietti falsi sarebbero stati venduti attraverso le ricevitorie legate agli investimenti dei cinesi in Italia. Il sequestro è avvenuto «grazie a un attento monitoraggio del traffico transfrontaliero tra Italia e Slovenia e alla collaborazione con la polizia e la dogana di Capodistria». L’operazione, spiegano ancora gli investigatori «è stata determinata dal rafforzamento del dispositivo adottato dalla Guardia di finanza per la prevenzione e la repressione del falso, nonché nella vigilanza del monopolio statale dei giochi intrapresa con incisività dall’inizio dell’anno».


Nel container scoperto a Capodistria sono stati trovati anche 400mila buoni sconto di valore vario per un totale di circa 600mila euro. «Una truffa ai danni della Pamper pannolini e dei detersivi Ava», spiegano i finanzieri. Ultimo colpo gobbo del falso made in China.
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