«Voglio nomi di qualità» è il mantra che il riconfermato governatore Attilio Fontana (nella foto abbracciato dalla coordinatrice regionale di FdI Daniela Santanché) va ripetendo ossessivamente in queste ore ad amici e alleati. Il vice presidente che sembra non poter che essere Romano La Russa, otto assessorati tra cui quelli big a Welfare e Bilancio e magari Agricoltura e Turismo e il presidente del consiglio regionale. È questo, invece, il conto (piuttosto salato) presentato da FdI a Fontana che risponde mettendo sul tavolo la somma dei voti della Lega e della sua lista personale che hanno raggiunto un inaspettato 22,69 per cento. In fondo solo 2,5 punti da quei meloniani che anche mediaticamente sono stati presentati come i trionfatori della tornata elettorale.
Numeri che gli consentono di far salire da cinque a sei le poltrone leghiste in giunta (compresa quella in quota alla sua lista), magari comprendendo quella presidenza del consiglio regionale che potrebbe essere riconfermata all'uscente leghista Alessandro Fermi. Uno che, così come Massimo Sertori a Sondrio, a Como ha saputo tenere il Carroccio sopra la Fiamma passando da 8.651 preferenze a 13.883 (più 5.232 rispetto al 2018) e sarebbe felice di barattare l'assessorato con un bis alla guida dell'aula.
Tornando a Fontana, non è un mistero che il suo primo desiderio sarebbe la riconferma di Guido Bertolaso al Welfare, ma a meno di un patto di ferro con Giorgia Meloni l'operazione, visti gli appetiti di FdI, non sembra possa andare a buon fine. Anche se il fatto che la borsa della sanità che assomma l'80 per cento della cassaforte regionale sia nella pancia del Bilancio, potrebbe convincere la plenipotenziaria Daniela Santanchè a puntare su questo bersaglio e alla vice presidenza per La Russa, concedendo in cambio la conferma di Bertolaso. In questo caso, nonostante il non ottimo risultato elettorale, la casella del Bilancio potrebbe toccare al commercialista Alberto Mazzoleni.
L'alternativa alla «cassa» è Marco Alparone, reduce da un ricco bottino di preferenze in coppia con Chiara Valcepina e che oltre al Bilancio punterebbe con una certa soddisfazione alla presidenza del consiglio. Non dovesse essere così, al Welfare andrà l'oggi deputato di FdI Carlo Maccari. A chiudere i desiderata di Fontana e della Lega ci sono la riconferma degli assessori Sertori, Claudia Terzi e Davide Caparini. Ma soprattutto di quel Guido Guidesi allo Sviluppo economico che garantirebbe alla Lombardia un asse strategico con il governo e soprattutto con il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Ed è chiaro quanto questo conti per le imprese lombarde.
Da tener in conto il tema rappresentanza femminile alla quale oltre che con Terzi, la Lega potrebbe contribuire riconfermando Elena Lucchini magari destinata a Famiglia e Disabilità. In «quota Salvini» ci sono poi Alan Rizzi che punta a un ritorno alla Casa e Stefano Bolognini per il quale però è più probabile un incarico romano di prestigio.
Equilibrata nell'alternanza di genere la proposta di Forza Italia che vuole la promozione in giunta di Simona Tironi, il (o «la») consigliere regionale che ha registrato il maggior incremento di preferenze, passando a Brescia da 2.482 voti di cinque anni fa a 8.671 (più 71,3 cento). A farle compagnia il brianzolo Fabrizio Figini che ha ben coltivato il collegio elettorale dell'ex vice governatore Fabrizio Sala entrato in parlamento. In dubbio una promozione di Gianluca Comazzi che sembra destinato a un ruolo di capogruppo e la cui esclusione dalla giunta chiuderebbe la porta al ripescaggio di Giulio Gallera. A meno che per Comazzi non si materializzi uno dei quattro posti da sottosegretario a cui potrebbero ambire l'olimpionico Antonio Rossi, il «lupiano» Raffaele Cattaneo, il super preferito FdI (10.329) Christian Garavaglia, Giacomo Cosentino della Lista Fontana e la sorella d'Italia Chiara Valcepina.
A completare il gruppone dei meloniani, posti sicuri per Franco Lucente che oltre all'assessorato potrebbe aspirare anche alla presidenza del consiglio al Pirellone, la Giovanna d'Arco dei cacciatori Barbara Mazzali a cui toccherebbe l'Agricoltura lasciata dal leghista Fabio Rolfi che si candiderà sindaco di
Brescia e Lara Magoni riconfermata a Moda e Turismo per un asse Milano-Roma con la ministra Santanché. Ci sono poi le vice presidenze dell'aula e le presidenze delle commissione. Ma questa sarà un'altra storia.
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