Un taglio consistente ai finanziamenti delle scuole «culturali» di Milano. A soffrirne sono le quattro di livello universitario e di respiro internazionale: la Luchino Visconti per il cinema, la Claudio Abbado di musica, la Paolo Grassi di teatro e la Altiero Spinelli per interpreti e traduttori. Gestite dal Comune, dal 2000 rientrano nella Fondazione Milano (prima erano accorpate alle civiche). La notizia dei tagli era nell'aria ma solo ieri i dipendenti ne hanno avuto conferma «spulciando il sito del Comune, perchè nessuno ci ha informato direttamente» ha denunciato Laura Olivi, segretario generale Cisl Fp. Dal sito è affiorata la batosta: «Abbiamo desunto che il finanziamento per le quattro scuole che per il 2024 è stato di 6 milioni 890mila euro, scenderà a 5milioni 390mila per il 2025 e addirittura a 2 milioni 390mila euro per il 2026». Olivi aggiunge che dal confronto con documenti degli anni trascorsi «non risultano decurtazioni così importanti».
Il personale teme per i propri stipendi, «quando sono cambiati i vertici abbiamo ricevuto rassicurazioni». A preoccupare il personale delle quattro istituzioni che contano più di duemila studenti sono anche «l'ipotesi di un progetto di accorpamento e il fatto che nel 2030 scadrà la compartecipazione del Comune. Ci eravamo illusi che la Fondazione avrebbe trovato finanziamenti per rendere ancora più attrattive queste scuole di alta formazione. Non sappiamo nemmeno a quanto ammontano le rette». Ha aggiunto Eugenia Buzzetti, insegnante e delegata Cisl Fp: «Ci è stato detto che pesiamo per un terzo sul bilancio dell'assessorato ma quello che noi restituiamo al territorio è tanto di più».
L'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi ha precisato che «quelle cifre sono stanziamenti di spesa del bilancio di previsione e sono appunto, per definizione suscettibili di essere integrati in corso di esercizio finanziario, come è successo nel 2023 e anche nel 2022». Sacchi ha ricordato di aver rassicurato i rappresentanti dei lavoratori e degli studenti durante l'inaugurazione dell'anno accademico, il 19 febbraio: «Il Comune è assolutamente convinto della necessità di tenere in salute una delle eccellenze nazionali nella formazione delle attività di spettacolo. Negli anni abbiamo aumentato lo stanziamento in conto capitale - che riguarda gli aspetti fondamentali della manutenzione e della sicurezza - portandolo a 2 milioni di euro, oltre mezzo milione in più rispetto al 2022. Senza contare i cospicui investimenti pubblici nel Progetto Goccia di Renzo Piano in Bovisa, all'interno del quale la Fondazione troverà la sua nuova sede in due nuovi edifici, all'avanguardia dal punto di vista tecnologico». Saranno due stabili di 5mila metri quadri ciascuno per la cui realizzazione sono stati destinati 36 milioni e 980mila euro del fondo «Decreto aiuti 2022» che finanzia tutte le opere «compresa la trasformazione del Bosco della Goccia in una Foresta urbana, che richiederà altri 15 milioni di euro».
Sacchi ha aggiunto poi di avere «un dialogo aperto con la governance di Fondazione Milano anche al fine di conquistare nuovi partner pubblici e privati». I vertici della Fondazione «sono al corrente delle decisioni prese dal Comune e fiduciosi sui possibili reintegri al momento dell'assestamento del bilancio».
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