Niente da fare, ci risiamo. Inarrestabile. Ieri il Vasco pret a porter se l’è presa su Facebook con Ligabue, che sarebbe «un bicchiere di talento in un mare di presunzione ». Addirittura. Ormai lo sport nazionale del momento è fremere davanti allo schermo in attesa della sua nuova sparata. E poi giù tutti a commentare, una valanga.
Una volta lui, il Blasco, come ogni vero musicista vecchio stile, faceva notizia sul palco o scrivendo canzoni o combinando qualche patatrac vizioso. Adesso gli basta Facebook. Se ne sta comodo a casa e quando gli viene voglia, tendenzialmente alla sera,ecco l’esternazione quotidiana tanto poi segue sempre smentita oppure no oppure solo metà, con il tipico rullino di marcia degli antichi pastoni politici dei tiggì. Vasco, Vasco... Obiettivo evidente: fare casino. Per quanto qui non abbiamo voce in capitolo perché quisifapartedellacategoria«comari del paesino, cosiddetti “ organi” di stampa», chiunque capisce che l’obiettivo è richiamare (ancor più) attenzione, che sia terapeutica oppure no poco importa.
E dire che dopo la guerriglia dei primi anni, i suoi rapporti con la stampa erano a tarallucci e vino, e di quello buono assai. Evidentemente ora si riparte daccapo. Solo che una volta Vasco doveva almeno attaccare l’amplificatore. Adesso, e accade ormai da un po’, fa rock sul social network, come sono cambiati i tempi (e ieri su Facebook ha postato pure un disegno di Lula Rossi Schmidt con un mostriciattolo e uno slogan in inglese che tradotto significa «fate il vostro meglio per illuminare il cervello degli idioti»). Dunque nelle ultime ore, dopo la confessione sulla sua depressione curata dalla chimica (confessione smentita o no o metà, non si è ancora capito), ha svelato una intervista fatta con Red Ronnie che sarà pubblicata a settembre, dove non si sa. In fondo non si sa neppure se sia la prima o la seconda volta che Vasco sbeffeggi Ligabue visto che ad aprile il famoso «discorso della polenta » (sapete quello che Liga ne deve mangiare tanta per diventare come Vasco) è stato smentito soltanto a metà. «Perché dovrei scrivere delle banalità?» ha detto a Red Ronnie. Stavolta non saranno banalità ma citazioni quantomeno generose, visto che il «bicchiere di talento in un mare di presunzione» non è altro che la (minima) variazione di un vecchio giudizio di Mick Jagger su Madonna. Presunzione al posto di ambizione.
Su Facebook anche i tifosi sono disorientati come una qualsiasi comare del paesino e forse la posizione migliore è quella di una Paola emiliana che spiega «mi piacciono tutt’e due, spero che Vasco la pianti e che Liga faccia finta di niente». Al momento (è sera) Ligabue segue il consiglio e comunque difficilmente parlerà, esattamente come, ai bei tempi, Vasco stava zittissimo quando qualcuno lo attaccava così platealmente. Invece lui, l’esternatore,il picconatore, il facebookologo sorretto dalla chimica non si sa. Nel pomeriggio si è affacciato dal balcone di casa sua a Zocca ( di fianco l’amico di sempre Gaetano Curreri), ha detto«Habemus papam»e ha lanciato cappellini ai fan giù di sotto.
Tempo di rientrare in casa e nuova esternazione, stavolta più esterna del solito: «Molti mi dicono che devo smetterla con Facebook, ma io sono convalescente, non adolescente, non inva...dente e neanche prepo... tente!». In dieci minuti quasi mille commenti, una piccola goccia nel nuovo serial oceanico che Vasco si è inventato purtroppo senza neanche avere un copione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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