Oro superstar a «quota 1.000»

Oro a quota mille? Manca poco. Sul mercato a contanti londinese, il metallo giallo ha raggiunto 989 dollari l'oncia. Sui mercati future Usa è salito fino a 999. Si tratta dei livelli più elevati da febbraio.Superata quota mille si aprirebbero gli spazi per aggiornare i massimi storici raggiunti nella primavera del 2008, a 1.025. Uno scenario sottoscritto dagli analisti della Barlclays e della Standard Chartered, per entrambi nel prossimo anno si continuerà a salire. Prezzo medio almeno 1.100 dollari l'oncia, più 10% sui livelli attuali; quest'anno i prezzi sono già in progresso del 13%. Il metallo giallo continua a beneficiare della debolezza del dollaro: tradizionalmente oncia e biglietto verde si muovono in direzioni opposte. E, per ora, gran parte degli analisti restano scettici sulla valuta Usa a causa del continuo aumento del deficit federale.
C'è poi il ruolo dell'oro come Prozac per affrontare le crisi economiche e finanziarie: gli stati d'ansia trovano spesso rifugio nei metalli preziosi. Un’opportunità oggi a disposizione di una vasta platea di investitori, dai fondi ai piccoli risparmiatori, grazie alla crescente diffusione degli Etf. Si tratta di strumenti finanziari emessi a fronte dell'investimento diretto dell'emittente o in materie prime fisiche o in contratti derivati su materie prime. Il prezzo è pertanto legato direttamente o indirettamente all'andamento del sottostante. Sono negoziati in Borsa come delle azioni e replicano la performance della materia prima o degli indici di materie prime a cui fanno riferimento.
A Piazza Affari ne sono quotati due: l'Etfs Gold, che vale 9,44 euro e replica l'andamento dei prezzi future dell'oro, (più 12% da inizio anno); e il Gold Bullion che vale 67 euro e replica l'andamento del prezzo a contanti dell'oro (più 10% nel 2009). Il maggiore Etf del mondo resta il Spdr Gold Trust rappresentativo di ben 1.074 tonnellate d'oro. Infine, per la prima volta dal 2000, le banche centrali sono tornate compratrici nette di lingotti. Nel secondo trimestre hanno aggiunto nei caveau 14 tonnellate.
Diverso l'andamento dei consumi di oro non legati alla finanza. Nel secondo trimestre, secondo i dati del World Gold Council, la domanda è scesa dell'8,6% tornando ai minimi dei 6 anni. A causa della recessione globale, forte caduta per gioielleria (-22%) ed elettronica (-26%). Ma la ripresa «potrebbe essere vicina», sostiene l'ultimo rapporto del Wgc. C'è la cabala, innanzitutto. Dal 1989, settembre è stato favorevole per ben 16 volte su 20. Poi, ci sono alcune scadenze che tradizionalmente spingono la domanda di oro dai maggiori Paesi consumatori.

Nel mondo arabo ci sarà la festa per la fine del Ramadam, con un probabile un aumento dei consumi nei Paesi del Golfo. India, il maggiore consumatore del mondo, e Cina, celebreranno importanti feste che spingeranno gli acquisti.

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