Orrore e sangue. Il "Circeo" diventa una serie su Raiuno

Una ragazza dentro un portabagagli. È seminuda, avvolta in una coperta, sporge in fuori il volto tumefatto, grondante sangue

Orrore e sangue. Il "Circeo" diventa una serie su Raiuno
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Una ragazza dentro un portabagagli. È seminuda, avvolta in una coperta, sporge in fuori il volto tumefatto, grondante sangue. Alla foto che la ritrae, incancellabile nella sua ferocia, è rimasta legata per sempre la vita di Donatella Colasanti. Quella mattina del 1 ottobre 1975, quando venne ritrovata dentro un'auto parcheggiata in viale Pola, a Roma, lei sopravvissuta, l'amica Rosaria Lopez morta accanto a lei, il suo destino fu segnato per sempre. «Non riuscì mai più a liberarsi di quell'immagine atroce. Primo perché non voleva. Secondo perché non glielo permisero riflette Andrea Molaioli -. Lei rimase per tutti e per sempre la ragazza dentro al portabagagli».

Alla doppia tragedia del massacro del Circeo è dedicato Circeo: serie in tre puntate, diretta da Molaioli e su Raiuno a partire da stasera, martedì 14. «Donatella sapeva che dimenticare quanto le era accaduto sarebbe stato impossibile - riflette Ambrosia Caldarelli, che la interpreta nella serie -. Ma aveva appena diciassette anni. Avrebbe anche voluto tornare quella di prima, riprendersi la sua vita di ragazza normale».

«E invece fino all'ultimo dei suoi giorni rimase dentro quella foto terribile riflette un'altra interprete, Greta Scarano -. Il movimento femminista aveva bisogno di una miccia, un detonatore, per porre la questione dello stupro allora considerato dalla legge solo come un'offesa alla pubblica morale, e non come un crimine contro la persona. E fu grazie al dramma di Donatella se nel Paese si cominciò a prenderne coscienza, e infine nel 1996 la legge fu cambiata. Lei divenne, insomma, un simbolo del movimento femminista. E questo, se fu utile alla coscienza di molti, finì anche per intrappolare lei».

Per raccontare questa doppia tragedia le sceneggiatrici Flaminia Gressi e Viola Rispoli hanno lavorato a lungo sulle carte del processo che seguì, e soprattutto sulle immagini del processo per stupro.

«Per questo vorrei che Circeo fosse visto dai ragazzi - afferma il regista, osservando che viene messo in onda in concomitanza con la giornata contro la violenza sulle donne, il 25 -. Proprio il fatto che questa mentalità ancora in parte sopravviva rende la storia di Circeo attuale».

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