Los Angeles - Tutti in piedi al Kodak Theatre di Los Angeles, per Ennio Morricone. Mentre sugli schermi della cerimonia di consegna degli Oscar scorrevano le immagini dei più importanti film musicati dal compositore italiano e le sue note riempivano la sala, tutte le 3.400 persone presenti gli hanno tributato un applauso così caldo e sincero che il maestro ha ceduto alla commozione. Una singolare coincidenza accomuna Morricone a un altro grande maestro che nella note degli Oscar ha avuto "giustizia": Martin Scorsese. Sia il regista di "The Departed" che il "Mozart delle colonne sonore" (come è stato definito dalla stampa Usa), sono stati per cinque volte a un passo dalla statuetta, ma non l'hanno mai raggiunta. Oltre all'italoamericano Scorsese e a Ennio Morricone, l'Italia conta anche la statuetta vinta da Milena Canonero per i costumi di Marie Antoniette.
Riscatto Fino a questa sera, quando Morricone ha ricevuto l'Oscar alla carriera e Scorsese ha fatto l'en plein dei premi più prestigiosi: miglior film e miglior regia. Nonostante alla notizia che gli sarebbe stato consegnato l'Oscar onorario, Morricone avesse mostrato una certa freddezza, sul palco del Kodak Theatre si è commosso e, parlando in italiano, ha assicurato che "non si tratta di un traguardo, ma di un punto di partenza" e che, a 78 anni, continuerà a dedicarsi "con passione al mondo del cinema". A tradurre in inglese le sue parole l'uomo che dei temi musicali di Morricone è divenuto il volto: Clint Eastwood.
Carriera Poi, tra le lacrime, ha dedicato la statuetta alla moglie Maria che, ha detto, "spero mi ami quanto io amo lei". In 50 anni di carriera, il compositore italiano ha musicato circa 500 tra produzioni cinematografiche e televisive. A rendergli un particolare omaggio è stata Celine Dion che ha interpretato per lui "I knew I loved you", scritta per "C'era una volta in America", ultimo film di Sergio Leone. I cinque Oscar "mancati" di Morricone sono per le colonne sonore di «Days of heaven» (1978), «Mission» (1986), «Gli intoccabili» (1987), «Bugsy» (1991) e «Malena» (2001).
Altri premi A sorpresa Forest Whitaker si aggiudica l'Oscar come miglior attore protagonista per la sua interpretazione de "L'ultimo Re di Scozia". Nel ricevere la statuetta, evidentemente emozionato, quasi alle lacrime, Withaker ha spiegato che questo premio "è il coronamenteo di un sogno. Fin da bambino sognavo di recitare e da quando ho iniziato dico a tutti che i sogni si possono realizzare".
Miglior attrice protagonista Helen Mirren per "The Queen" che ricevendo l'Oscar ha ringraziato la Regina Elisabetta II per aver saputo tenere "per oltre cinquant'anni i piedi ben saldi per terra". Il premio per il miglior documentario è andato ad Al Gore con "Una scomoda verità".
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