6 mete di montagna da visitare in estate

Una selezione di mete estive di montagna da nord a sud Italia: dalla Valle d'Aosta alla Calabria tra passeggiate, piatti tipici e folklore

6 mete di montagna da visitare in estate

In estate per alcuni la montagna è una meta vacanziera ben più appetibile del mare. Questo perché i monti riservano diverse località lontane dal turismo di massa, tranquille e in cui potersi dedicare a molti sport come il trekking e l’alpinismo, in cui poter conoscere le tradizioni popolari, assaporare i piatti tipici e magari abbandonarsi per un po’ ai pensieri, grazie a un silenzio che permette attività come meditazione e yoga.

Qui di seguito sono elencate diverse mete italiane di montagna, dedicate a tutte le età ma in particolare agli over che sono in cerca di un turismo raffinato, culturale, immerso nel verde.

Fundres

Monte Spico

In provincia di Bolzano si trova la valle di Fundres, circondata dagli omonimi monti. Si tratta di una deliziosa località incastonata tra le montagne, in cui dedicarsi ad alpinismo, escursioni e trekking. Solo gli esperti però si potranno dedicare a scalare la cima più alta, che è Punta Bianca con i suoi 3.371 metri. Tuttavia esiste un itinerario chiamato Sentiero dei Masi, dove poter visitare i masi contadini e artigiani della zona, ed è adatto a tutti.

Il versante calabrese del Pollino

Monte Pollino

Da Acquaformosa a Belvedere Marittimo, da Castrovillari a Grisolia, passando per Mottafollone e Tortora: il versante calabrese del Pollino è un ricco puzzle di tantissime località in cui il mare incontra la montagna, la frescura degli alberi e borghi suggestivi in cui abbandonarsi al turismo culturale scoprendo la storia di questi luoghi antichi.

Il punto di partenza però è appunto il Parco nazionale del Pollino, dove ci si può dedicare a escursioni seguendo diversi tipi di itinerari. Le cime più alte sono Serra Crispo, Serra delle Ciavole, Serra del Prete e il Monte Pollino, ma ci sono anche delle valli, che presentano testimonianze delle glaciazioni, come il Piano di Acquafredda e i Piani del Pollino.

Roccamonfina

Roccamonfina

Quando si parla di Roccamonfina, nell’alto Casertano, si parla del Parco regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano e dell’omonimo vulcano spento situato a poco più di 1.000 metri sul livello del mare, entrambe mete di escursioni estive nel verde della vegetazione locale, tra cui spiccano enormi castagneti.

A proposito di castagneti, qui a Roccamonfina non c’è bisogno di attendere l’autunno per assaggiare le castagne fresche: i primi frutti vengono infatti raccolti in agosto e la loro tipologia prende il nome di “Primitiva”. Tra le specialità della cucina tipica si segnalano quindi le zuppe di fagioli e castagne ma anche tantissimi piatti a base di funghi porcini, che in questa zona abbondano.

Tra i beni culturali da visitare ci sono sicuramente le Ciampate del Diavolo: si tratta di impronte fossili lasciate da ominidi sulla lava in via di raffreddamento, quando il vulcano di Roccamonfina era ancora in attività.

Val di Ayas

Pascolo sul Monte Rosa

Un altro luogo ideale in cui trascorrere le vacanze estive è la Val d’Ayas, in Valle d’Aosta, nel bel mezzo della catena del Monte Rosa. La zona è ritenuta di particolare interesse paesaggistico oltre che sportivo: qui si può praticare il trekking ma anche il mountain biking, le arrampicate e l’alpinismo. Inoltre, per gli appassionati di yoga, ci sono qui molti angoli pieni di pace in cui esercitarsi in tutta tranquillità e godendo di una qualità dell’aria invidiabile.

Tra i luoghi da visitare ci sono diversi laghi, dal cosiddetto Lago Blu fino al laghetto di Brusson, tanti castelli medievali, le botteghe artigiane di Antagnod, le terme del Monterosa. Senza disdegnare la cucina tipica, tra carni varie, salumi e insaccati locali, polenta e tomino.

Pescasseroli

Pescasseroli

L’estate abruzzese per gli appassionati di montagna ha un nome: Parco nazionale d’Abruzzo. Sono diversi i borghi che si affacciano sul parco o ne fanno parte, ma probabilmente il più noto e importante è Pescasseroli, il cui nome, secondo Benedetto Croce, significa “roccia nei pressi delle sorgenti”, quelle del Sangro.

Pescasseroli è uno di quei luoghi in cui natura e mano dell’uomo si compenetrano e il borgo è stato costruito nel tempo per sposarsi perfettamente con l’estetica della natura circostante. In più, in estate, vengono celebrate diverse feste religiose che hanno un’interessante componente culturale e folkloristica.

Tra i cibi tipici si segnala l’agnello al cotturo, ovvero carne di pecora che viene cotta, lentamente, a fuoco basso e per ore, in umido, insieme a diverse spezie locali - alloro, salvia, rosmarino, aglio. E ci sono anche le patate maritate, patate che vengono arricchite con pane e formaggio grattugiati, aglio e peperoncino.

Castelmezzano e Pietrapertosa

Pietrapertosa

Se si amano le lunghe passeggiate, il buon cibo, la natura incontaminata e i piccoli borghi tranquilli, ci sono due paesi in provincia di Potenza che riescono ad assommare tutte queste caratteristiche. Non si trovano in alta montagna, ma rispettivamente a 750 e a 1.088 metri sul livello del mare: si tratta di Castelmezzano e Pietrapertosa, due borghi collinari molto affascinanti della Basilicata.

La natura è probabilmente l’attrazione più interessante: qui si può fare trekking tra le aree verdi, esplorando vecchi tratturi di montagna - naturalmente munendosi per tempo di una guida - e abbandonarsi al silenzio di questi luoghi antichi.

E quando lo stomaco brontola, ci si può fermare in una piccola trattoria per consumare dei piatti tipici, che per lo più sono orientati sul gusto della carne di cinghiale - in abbondanza a Castelmezzano e Pietrapertosa - e su quello del peperone crusco, un ingrediente tipico della Basilicata.

La foto del Monte Spico nella zona dei monti di Fundres è di Speikboden AG via Wikipedia

La foto di Roccamonfina è di Twilight via Wikipedia

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