Gli anni di versamento sono stati accumulati e arriva finalmente il momento di andare in pensione. Normalmente a questo punto non restano che poche formalità tra il pensionato e il sospirato bonifico. Almeno questo è quanto dovrebbe accadere qualora si decida di continuare a risiedere nel territorio italiano. Gli over 60 che hanno deciso di trasferirsi all'estero per godersi gli anni seguenti potrebbero dover gestire qualche pratica extra.
Malgrado si sia diffusa l'indicazione in merito alla possibilità di spendere all'estero la propria pensione, magari approfittando di tassazioni più vantaggiose, gli ostacoli burocratici sono dietro l'angolo. Innanzitutto devono occorrere delle condizioni specifiche per essere considerati residenti fiscali all'estero, in base all'ex art. 2 del TUIR.
Non si dovrà risultare iscritti tra i residenti in Italia, aver avuto dimora abituale o il domicilio nel Bel Paese per più di 182 giorni, 183 per gli anni bisestili. Basterà che risulti mancante anche solo uno di questi fattori per risultare fiscalmente italiani. Richiederà qualche informazione extra nelle sedi opportune il trasferimento nei cosiddetti "paradisi fiscali" (indicati nel decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, Gazzetta Ufficiale n.45 febbraio 2014): il rischio è di risultare comunque legati all'Italia per quanto riguarda la tassazione.
Pensione pubblica e privata
Un'ulteriore differenza sembra farla la natura del trattamento pensionistico. I pensionati da enti pubblici (Enti locali come regioni, province, comuni, ex agenti di polizia e simili, parastatali ecc.) non potranno godere della sola tassazione nello Stato estero. Questi subiranno una prima tassazione in Italia e una seconda dove avranno scelto di risiedere.
Diverso il trattamento per i pensionati del privato, che secondo l'OCSE hanno diritti a una singola tassazione (da parte del Paese di residenza fiscale, anche se i redditi sono stati maturati altrove). Perché ciò avvenga però è necessario che sia andata pienamente a buon fine la pratica di trasferimento della residenza fiscale. Fondamentale infine che il Paese scelto abbia in essere una convenzione OCSE specifica con l'Italia. Casi peculiari riguardano gli over 60 che vorranno trasferirsi in Francia, Brasile o Canada, per i quali intervengono parametri particolari come il credito di imposta o la soglia di esenzione.
Cosa fare per l'accredito all'estero della pensione
Chi ha deciso di trasferirsi all'estero potrà contare verosimilmente su una pensione proveniente dal settore privato (a meno di risultare soggetto a doppia tassazione). Ai criteri suddetti (convenzione OCSE con il nuovo Stato di residenza, trasferimento fiscale certificato) si andrà a sommare la necessità di presentare un'apposita domanda all'INPS per ottenere l'accredito della pensione lorda.
All'interno del sito INPS o presso le sedi sparse sul territorio nazionale italiano è possibile trovare l'apposito modulo, Modello CI531-EP-I. È disponibile in quattro differenti versioni: CI531-EP-I/1 Italiano-Inglese; CI531-EP-I/2 Italiano-Francese; CI531-EP-I/3 Italiano-Tedesco; CI531-EP-I/4 Italiano-Spagnolo.
Allo scopo di poter presentare tale richiesta, da sottoporre esclusivamente in formato cartaceo, il pensionato dovrà produrre un certificato di residenza fiscale emesso dallo Stato estero in cui ha scelto di trasferirsi. Questo documento andrà allegato alla propria richiesta di percezione del lordo.
Come ricevere il denaro
Chi ha scelto il trasferimento in uno Stato dell'Unione Europea potrà contare su procedure molto semplici e standardizzate. In sostanza potrà richiedere l'accredito della pensione sul proprio conto corrente bancario o postale semplicemente fornendone il numero all'ente pensionistico. In alternativa potrà optare anche per la ricezione di un assegno bancario in euro.
Trasferirsi al di fuori dell'UE richiederà l'adozione di pratiche peculiari a seconda del Paese scelto.
Ulteriori chiarimenti specifici possono essere richiesti all'indirizzo email pensionatiestero@inpdap.gov.it. In base a quanto indicato sul sito INPS è possibile inoltre richiedere l'accredito sul proprio conto corrente italiano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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