Rolly Marchi
La Cima Ovest delle famose Lavaredo e la sua strapiombante parete Nord sono una pagina della grande storia dellalpinismo mondiale. Pagina numero 70, se vogliamo divertirci un po, per indicare la data di una eccezionale vittoria, 28 il numero del giorno, agosto 1935 per concludere. E non diciamo «giorno» ma «notte» per essere precisi, quella dellattacco. Gli eroi della successiva vittoria furono due italiani, Riccardo Cassin e Vittorio Ratti, che riuscirono a sconfiggere i tedeschi Hintermeier e Meindl dopo che almeno altre 20 cordate con nomi illustri quali Comici e Carlesso, avevano dovuto fare dietrofront. Via dunque impervia e difficilissima. Ma il colpo magico riuscì a Cassin e Ratti che attaccarono a notte ancora fonda dopo aver saputo che 100 metri più in basso i due avversari tedeschi stavano dentro una tenda. Quando questi ne uscirono e osservarono la via di salita videro che gli italiani erano già su di 100 metri e a quel punto rinunciarono. Verso sera gli italiani raggiunsero il famoso traverso di considerato fra i più arditi delle Alpi. Davanti a esso la cordata fu costretta a bivaccare, ma il giorno dopo riuscì a eseguire la delicata linea impiegando un giorno intero. Nevicò pure. 3 giorni dopo tornò il sole e il 30 agosto raggiunsero la cima. Molti furono i successivi tentativi di ripetizione e altrettanti gli aneddoti. Per tutti ricordo quello degli Scoiattoli cortinesi Ugo Pompanin e Albino Alverà che, percorrendo il tratto di treno (che adesso non cè più) da Cortina a Cima Bianche, staccarono una di quelle targhette smaltate per la sicurezza dei viaggiatori con la scritta «Vietato sporgersi», la portarono con sé e la chiodarono proprio allattacco del famoso traverso. Dopo oltre 60 anni, ormai arrugginita, è stata riportata a valle, ma nella storia è rimasta.
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