P4, il voto sull'arresto di Papa rinviato al 6 luglio E il Pdl: "Non c'è alcun vincolo di maggioranza"

Il legale del Comandante Interregionale della Gdf: "Non mai avuto contatti con il manager Bisignani". Il relatore in giunta per le autorizzazione alla Camera Sisto: "Contro Papa c'è del fumus persecutionis"

P4, il voto sull'arresto di Papa rinviato al 6 luglio 
E il Pdl: "Non c'è alcun vincolo di maggioranza"

Roma -  Nessun voto oggi nella giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera che, dopo la relazione di Francesco Paolo Sisto (Pdl) per la maggioranza, tornerà a riunirsi mercoledì prossimo sul caso Papa. Con una incognita: la Lega Nord non ha ancora chiarito quale sarà la sua posizione. Il Pdl lamenta il "fumus persecutionis" contro il deputato del Pdl Alfonso Papa, tutta l’opposizione, dal Pd al Terzo Polo, all’Idv, è a favorevole all’autorizzazione all’applicazione della misura cautelare per Papa. Anche il leader della Lega sembra favorevole ("Penso che voteremo sì"), ma il Pdl fa sapere che sul voto non c'è alcun vincolo di maggioranza.

Nessun vincolo di maggioranza "Non c’è un vincolo di maggioranza", ha spiegato il ministro della Difesa Ignazio La Russa rispondendo in Transatlantico a Montecitorio a chi gli chiede un commento alle parole del leader del Carroccio che oggi ai giornalisti ha risposto con un "penso di sì" alla domanda se la Lega voterà a favore della richiesta dei magistrati napoletani su Alfonso Papa. Il voto in giunta, spiega la Russa, "non è mai connesso ad un vincolo di maggioranza, anche se poi per prassi spesso questo accade". Tuttavia, puntualizza, "nessuno può lamentarsi" se non si vota per schieramento in questi casi.

Il generale Bardi: mai conosciuto Bisignani Il comandante Interregionale della Guardia di Finanza dell’Italia Meridionale,  generale Vito Bardi, indagato nell’inchiesta P4 per rivelazione di segreto e favoreggiamento, "non ha mai avuto contatti, nè conosciuto" il manager Luigi Bisignani, né "ha mai intrattenuto rapporti con il magistrato parlamentare Alfonso Papa, avendolo a volte incontrato in occasione di cerimonie istituzionali". E' quanto sostiene l’avvocato Vincenzo Siniscalchi, difensore dell’ufficiale, aggiungendo che anche nella vicenda oggetto d’indagine il generale Bardi ha rispettato le regole della "disciplina d’istituto" e dalla "catena gerarchica". "A seguito del diffondersi sui mezzi di informazione di notizie riguardanti il Generale della Guardia di Finanza Vito Bardi - dice l’avvocato Siniscalchi - ritengo necessario fornire le precisazioni che seguono, nel rispetto del segreto di indagine, che pure appare reiteratamente violato: le notizie relative ad indagini che vedono coinvolte personalità politiche, imprenditoriali o di rilievo pubblico formano oggetto, per disciplina d’istituto, di informazioni che i vari Comandanti comunicano al Comandante Interregionale. Questi, a sua volta, secondo la catena gerarchica, riferisce lo sviluppo di tali rilevanti indagini al Comando Generale. Così è avvenuto anche per la indagine P4; il Generale Vito Bardi non ha mai avuto contatti, nè conosciuto Bisignani". L'avvcoato Siniscalchi aggiunge, inoltre, che il Generale Bardi "non ha mai intrattenuto rapporti con il magistrato parlamentare Alfonso Papa, avendolo a volte incontrato in occasione di cerimonie istituzionali. L’iscrizione nel registro degli indagati del Generale Bardi per rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale in concorso con altri indagati - prosegue il difensore dell’uffciale è apparsa, negli interrogatori resi, formulata sulla base di un generico riferimento del Bisignani ad una informazione ricevuta dal Papa e da questi attribuita al Generale Bardi, peraltro in forma sommaria ed accompagnata da una assoluta e rassicurante minimizzazione".

"Dalla lettura di quanto riportano i media - dice ancora l’avvcoato Siniscalchi - questa pretesa notizia ricevuta da Bisignani e da lui attribuita al Papa, peraltro mai sentito nell’indagine, appare sempre meno rilevante perch‚ preceduta, accompagnata o seguita, comunque, da altre fonti informative. Il Generale Bardi - conclude il legale - ha immediatamente denunciato per calunnia aggravata il Bisignani e chi lo ha indotto a riferire questa circostanza assolutamente falsa".

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