Via Padova, 60 agenti in più per le pattuglie

Via Padova e dintorni: una questione molto seria. Un problema reale e complesso, da «tamponare» (quindi risolvere solo provvisoriamente) con l’arrivo a breve di 60 uomini delle forze dell’ordine che si aggiungeranno ai 150 del contingente già giunto nel nord Italia ma finora non assegnati in esclusiva a Milano. Solo e sempre in attesa delle famigerate, definitive 170 unità - tra poliziotti, carabinieri e uomini della Fiamme gialle - che il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha promesso per integrare un organico fermo circa a 20 anni fa.
Il vertice di ieri in prefettura mostra chiaramente come i poteri centrali romani non abbiano sottovalutato i fatti milanesi del 13 febbraio, l’omicidio del giovane egiziano, i disordini che sono seguiti, le polemiche dei residenti, i bilanci reali e non sullo stato e sulla percezione della sicurezza in città. Così, dopo l’annuncio del numero uno del Viminale dell’arrivo di 170 nuovi uomini delle forze dell’ordine a Milano - una comunicazione seria ma soprattutto necessaria per fronteggiare l’ondata emotiva dei fatti di via Padova e, come tale, rimbalzata poi sulle spalle solide del questore Vincenzo Indolfi e del prefetto Gian Valerio Lombardi che in questi giorni si sono sentiti chiedere più e più volte se questi rinforzi fossero arrivati veramente o meno - qualcosa comincia finalmente a concretizzarsi. Del resto questa Milano non si più accontenta delle promesse.
La svolta è stata annunciata ieri mattina a palazzo Diotti dopo il vertice presieduto dal vicecapo della polizia Francesco Cirillo mandato direttamente a Milano, assieme al direttore della divisione analisi del Servizio centrale operativo (Sco) Francesco Gratteri, dal capo del dipartimento di Pubblica sicurezza Antonio Manganelli. I rinforzi (25 poliziotti, 25 carabinieri e 10 finanzieri) resteranno sotto la Madonnina «temporaneamente» ma comunque, come ha voluto sottolineare Cirillo, «fino a quando il prefetto di Milano lo riterrà opportuno».
Il vicecapo della polizia non si è dilungato in discorsi ampollosi o concetti futuribili, ma è stato diretto, essenziale e molto concreto nello spiegare cos’era accaduto durante il vertice appena terminato. «Abbiamo cercato di mettere a fuoco ciò che di positivo le forze dell’ordine hanno fatto finora a Milano - ha spiegato il numero due del Dipartimento -, quindi abbiamo deciso l’invio di altri 60 agenti per continuare a svolgere i controlli ordinari e straordinari in quel triangolo di strade che ha destato una seria preoccupazione» ha concluso alludendo a via Padova, via Porpora e viale Monza.
Memore delle polemiche dei giorni scorsi, Lombardi ha aggiunto: «Il ministro Maroni ha detto che sarebbero arrivati a regime 170 uomini da integrare stabilmente a quelli già presenti a Milano. Nel frattempo ha anticipato la disponibilità di questi 150 agenti dei reparti territoriali che sono a Milano ma che agiscono in tutto il territorio nazionale e che solo adesso verranno destinati solo per Milano. Ora arriveranno altri 60 agenti. Si tratta sempre però di contingenti temporanei, le tabelle degli organici andranno comunque riviste».
Anche il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato ha commentato il vertice in prefettura.

«Quanto detto dal vicecapo della polizia Cirillo e dal prefetto Lombardi fa giustizia delle strumentali polemiche elettorali di questi giorni sul numero degli agenti delle forze dell’ordine destinati a via Padova. Ci auguriamo - ha concluso De Corato - che si prenda atto delle dichiarazioni rilasciate e si metta così fine alle parole di cui ci hanno inondato i vari candidati elettorali».

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