Il pagellone degli azzurri

I 23 italiani (più Prandelli) che ci hanno fatto sognare agli Europei

Il pagellone degli azzurri

Gigi Buffon: 7

LA SUA GUERRA AL MONDO FA BENE ALLA NAZIONALE
Se decide di dichiarare guerra al mondo è meglio: diventa una pila elettrica, a cominciare dall’inno cantato a squarciagola, in campo e anche fuori. Su Facebook si toglie più di un sassolino. Decisivo sui rigori contro gli inglesi e nel respingere i tedeschi.
De Sanctis e Sirigu SV.

Ignazio Abate: 6

IL RINCALZO DIVENTATO ARGINE INAMOVIBILE
Arriva all’Europeo da rin­calzo e finisce da titolare dell’argine destro:è lo spec­chio della Nazionale, parti­ta tra stenti e giunta in fina­le con la banda in testa. Contro gli ingle­si dimostra di essere più adatto di Maggio nella dife­sa a quattro.

Christian Maggio: 6

UN LIMONE SPREMUTO E SENZA ENERGIA
Inutile far finta di niente: è ar­rivato a Coverciano spremu­to come un limone, ha consu­mato presto le ultime energie rimaste,senza riuscire a stre­gare l’occhio. Poi è intervenuta la squalifi­ca a tagliarlo fuori e a far so­pravanzare Abate in quel ruolo.

Andrea Barzagli: 6,5

FISICO DA CORAZZIERE PER IL MURO DIFENSIVO
È la boa capace di rendere sta­bile e sicura la navigazione in pieno oceano persino a un pattino. Dopo una guarigio­ne record, mette il suo fisico da corazziere e la sua esperienza al servi­zio del muro azzurro che la difesa riesce a innalzare in Polonia.

Leonardo Bonucci: 6,5

DA ANELLO DEBOLE A BULLONE D'ACCIAIO
Considerato l’anello debole della catena difensiva, si tra­sforma in un bullone di ac­ciaio. Un cambio così im­provviso (e in parte inaspet­tato) è merito quasi esclusivo di una fero­ce concentrazione e di un contagio positivo di autosti­ma.

Giorgio Chiellini: 6,5

ESEMPIO LAMPANTE DI FORZA DEL GRUPPO
Per capire come funziona la forza ciclopica di un gruppo, basta controllare Chiellini. Fuori per insulto muscolare contro la Croazia, brucia i tempi rischiando una micidiale ricaduta (temuta dalla Juve). Si adat­ta anche a fare il terzino pur di esserci.

Claudio Marchisio: 6

RAFFINATA ESPRESSIONE DI UMILTA' CALCISTICA
La classe operaia con lui va di­rettamente in paradiso senza passare neanche dal purgato­rio. Perché è l’espressione più raffinata dell’umiltà applica­ta al calcio: sa che deve correre e non si ri­sparmia neanche quando porta a spasso i figli per Craco­via, nelle ore di libertà.

Andrea Pirlo: 8

IL SIGNORE IN CATTEDRA CHE FA LEZIONE AI PROF
Se deve chiudere qui la sua su­perba carriera in azzurro, è be­nechel’abbiaconclusacosì: te­nendo una serie di lezioni dal­la cattedra del centrocampo d’Italia persino ai più quotati prof spagnoli. Le sue perle: il gol su punizio­ne alla Croazia e il cucchiaio su rigore allo spaccone Hart.

Daniele De Rossi: 7,5

MODELLO PIU' EVIDENTE DI GIOCATORE UNIVERSALE
Per la serie i ruoli sono una sem­plice convenzione nel calcio, ecco l’esempio più evidente di calciatore universale. Capace di fare il difensore alla Franco Baresi nella difesa a 3 e il centrocampista di sostegno a Pirlo liberandolo dai ceppi dei rivali. Gli manca di fare solo il portiere.

Alessandro Diamanti: 6,5

ARRIVA IN EXTREMIS MA E' IL VICE CASSANO
Se contano gli allenamenti, il caso di Diamanti può fare scuola. Arruolato in extremis e segnalato dai test di Craco­via, il ct si arrende volentieri alla realtà e lo promuove come vice-Cassa­no. Dal dischetto, con quel si­nistro malandrino, ci porta dritti dritti in semifinale.

Antonio Cassano: 7

I MIRACOLI DEL GENIO CON "L'OMBRELLINO"
Ai primi di novembre 2011 operato al cuore per inserir­gli un ombrellino di plastica nel cuore, ai primi di giugno 2012 titolare all’Europeo con ridotta autonomia ma con una classe infi­nita cui far ricorso. Se questo non è un miracolo! Giovinco e Borini SV

Mario Balotelli: 7,5

DAI PROCESSI ALLE STELLE ASPETTANDO DI CRESCERE
I ragazzi devono farsi e devo­no avere il tempo per com­mettere qualche errore. E ci vuole (molta) pazienza. An­che con quelli come Mario, arrivato con gli squilli della fanfara e poi messo sotto processo per qualche smorfia in più e un paio di gol mancati.

Thiago Motta: 6

PASSO DA LUMACONE E TEMPERAMENTO
Ha il passo del lumacone che molte censure gli procura, ma la forza temperamentale per tenere testa ai duelli fisici e per esaltarsi in qualche col­po di testa. Entra e esce dalla squadra per via di qualche acciacco sen­za tradire neanche una smorfia.

Antonio Nocerino: 6

LAMPADA DI ALADINO PRONTA IN PANCHINA
È come avere a disposizione in panchina la lampada magica di Aladino: se un ct si trova in difficoltà, e deve in qualche modo rimpiazzare uno dei centrocampisti, bene, può strofinare la lam­pada e il genio si presenterà sottoformadiNocerino, capa­ce anche di far gol (se capita).

Emanuele Giaccherini: 5,5

L'UNICO CENTROSINISTRA A FAR BENINO IN ITALIA
Prandelli ha detto: «Il centrosi­nistra ha lavorato bene contro la Spagna». Il centrosinistra cal­cistico in quella circostanza era costituito da Giaccherini e da Thiago Motta. Battuta inevitabile: primo esempio di centrosinistra a la­vorare bene in Italia. Per torna­re al calcio: giudizio così così.

Federico Balzaretti: 6

QUANDO IL TALENTO NON E' INDISPENSABILE
Scortato da molti pregiudizi, «battezzato» in debito di ossi­geno, è la prova vivente che nel calcio il talento non è indi­spensabile. Servono altre qualità: e lui le esalta tutte firmando addi­rittura un gol (cancellato) con la Germania.

Riccardo Montolivo: 6,5

PENNELLATE D'ARTISTA E UN GRAVE ERRORE
Alzi la mano chi immaginava che potesse fare, e così bene, il ruolo di trequartista ritaglia­togli su misura dal ct. Nean­che la fidanzata al seguito, che ha abolito l’uso della foto dopo l’erro­re dal dischetto contro l’In­ghilterra. L’assist per Balotel­li è una pennellata d’artista.

Antonio Di Natale: 6

NON SMENTISCE LA FAMA DI CECCHINO
A Cracovia lo chiamano il cec­chino perché in allenamento non sbaglia un solo tiro, da qualunque distanza. E appe­na viene chiamato (con la Spa­gna a Danzica) alle armi, ecco che infila il suo confetto. Sbaglia qualco­sa contro l’Irlanda e spreca nel finale con la Germania.

Il ct Cesare Prandelli: 8

RIVOLUZIONARIO SILENZIOSO
Attenti ai rivoluzionari silenziosi: so­no quelli che possono lasciare tracce sensibili del proprio lavoro. Non ha guidato solo la Nazionale alla finale più inattesa della storia azzurra.

Ha capovolto il profilo tecnico del calcio italiano e lo ha reso degno di una mo­derni­tà sfuggita ad alcuni suoi prede­cessori tipo Marcello Lippi. Se in giro per il mondo non ci considerano più i soliti italiani professori nel catenaccio, beh, il me­rito è suo.

 

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica