Il cellulare cambia pelle e diventa un portafoglio elettronico. La metamorfosi
del più diffuso strumento di comunicazione al mondo in un dispositivo capace di
offrire servizi di pagamento rappresenta una svolta senza precedenti.
In
Italia, pioniera della trasformazione sarà Poste Italiane. La società si prepara
a breve a cavalcare anche l’onda della telefonia mobile.
Il portafoglio delle Poste
Il gruppo guidato
da Massimo Sarmi dovrebbe debuttare nel mercato dei servizi di pagamento in
mobilità entro fine anno. Ancora non c’è niente di definitivo, ma si ritiene che
i servizi potranno essere accessibili attraverso il nuovo telefono targato Poste
Mobile (che, lo ricordiamo, è stato uno dei primi operatori mobili virtuali del
nostro paese) e la carta prepagata Poste Pay. La card funzionerà come una carta
di credito, in Italia come all’estero, e consentirà, oltre al pagamento delle
bollette, anche l’invio di telegrammi e soprattutto il trasferimento di denaro
con la stessa modalità di un bonifico. Saranno sufficienti pochi clic per
concludere l’operazione.
Nel menù del cellulare un’apposita area sarà
dedicata ai servizi di pagamento: basterà accedervi, stabilire importo della
somma da trasferire, indicare i dati del beneficiario e confermare il tutto
attraverso un codice segreto personale che sarà fornito a ciascun cliente,
proprio come se fosse il Pin di un bancomat.
A pagamento effettuato, un sms
inviato al mittente da Poste Italiane confermerà, infine, il buon esito
dell’operazione.
Con la stessa modalità si potrà trasferire traffico
telefonico, in tempo reale, anche da cellulare a cellulare... utile per esempio
per caricare i cellulari dei figli. «Il dispositivo (che sarà in vendita dal
prossimo Natale, ndr) funzionerà come un normale telefono cellulare, quindi
consentirà l’invio di sms e messaggi multimediali mms», ha annunciato
l’amministratore delegato Massimo Sarmi al momento della presentazione dei nuovi
servizi. «Ma il reale valore aggiunto del cellulare sarà rappresentato dalla
possibilità di effettuare pagamenti veloci, sicuri e semplici. Esattamente ciò
che ci si aspetta da un telefono evoluto».
Cosa fanno all’estero
Buttando un occhio a
quello che succede in giro per il mondo, invece, ci sono altri aspetti che
meritano attenzione riguardo all’evoluzione del mobile payment. In primis va
registrata una certa indecisione riguardo le tecnologie da utilizzare per
consentire i pagamenti. Due le strade più battute: la prima mira a dotare i
cellulari di una targhetta Rfid che sia in grado di far funzionare il
dispositivo come una carta di credito contactless: il dispositivo viene
avvicinato a un lettore di smart tag, che riconoscendo un codice cifrato
autorizza il pagamento. L’alternativa è rappresentata dall’utilizzo delle
funzionalità tradizionali del telefono per dare il via libera ai pagamenti.
Gli Stati Uniti sono in prima fila nella sperimentazione. Per effettuare un
pagamento, l’utente deve fare una telefonata al gestore del servizio di mobile
payment, che potrebbe essere una banca che svolge anche servizi di telefonia,
come farà Poste Mobile in Italia. Da quel momento ha pochi minuti per effettuare
qualsiasi pagamento tramite il telefono.
In Inghilterra invece tutti e
cinque i maggiori operatori mobili guardano con interesse a PayForIt, una
piattaforma di m-payment via cellulare che permette micropagamenti fino a 15
sterline. Ma una strada non esclude l’altra: così la pensa Atos Origin, che in
un recente report condotto a livello internazionale giudica probabile
l’imminente convergenza tra pagamenti in mobilità tramite Rfid e m-purchasing da
remoto.
Biglietti...
Un altro
esempio è il mobile ticketing, un servizio che sta facendo capolino in Giappone
e Corea. Come funziona è presto detto. Il biglietto dei treni, aerei e navi
viene acquistato a distanza e un codice viene scaricato sulla memoria del
telefono. Per accedere fisicamente ai mezzi di trasporto, poi, la targhetta Rfid
interna al cellulare sarà ‘strisciata’ in prossimità di un lettore magnetico. In
questo caso, quindi, le due tecnologie operano in staffetta. Mentre
nell’industria del mobile di dibatte ancora di questioni tecnologiche, alcune
tra le maggiori aziende commerciali affilano le armi per prepararsi alla sfida
del mobile commerce.
...e
hamburger
McDonald’s ha già lanciato in Corea un servizio che permette
di utilizzare il cellulare per pagare senza fare la fila i suoi famigerati
sandwich.
L’utente scarica un’applicazione all’ingresso del ristorante,
ordina tramite un sistema di Rfid e riceve un sms quando il pranzo è pronto.
Ma c’è chi punta anche sulle funzionalità evolute dell’Umts per lanciare
campagne marketing destinate agli utenti mobili.
È questo il caso di grandi gruppi commerciali made in Usa, Wall Mart e Macy’s in testa, che stanno sperimentando l’utilizzo dei chat service per contattare i clienti in ingresso nei propri store. Tramite banche dati che raccolgono informazioni sugli acquisti generati tramite cellulare, il personale è in grado lanciare messaggi istantanei per proporre sconti su articoli in linea con i gusti del cliente.
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