Palermo - Secondo le accuse utilizzava l’autista e l’auto blu per acquistare la cocaina. Per questo è accusato di peculato il deputato regionale dell’Udc Salvatore Cintola, denunciato a piede libero. È quanto emerge dall’inchiesta che ha portato oggi all’arresto di 29 trafficanti di cocaina e hashish tra Palermo, Napoli e Firenze. Il politico 68enne, nel 2004 assessore regionale al Bilancio del governo Cuffaro, è ritenuto un assuntore, un cliente della rete dello spaccio nei salotti della Palermo bene e quindi non deve rispondere di reati di droga. Resta, però la circostanza, secondo gli inquirenti, che in corrispondenza delle sedute serali e notturne dell’Assemblea siciliana, Cintola dava disposizioni alla segretaria per acquistare la cocaina. I soldi, mille euro, li faceva avere con l’auto blu. Agli atti dell’indagine sono le conversazioni intercettate al telefono fra uno spacciatore e la segretaria di Cintola in merito all’acquisto della droga. Sei anni fa gli agenti entrarono nella sua segreteria trovando 10 grammi di cocaina: circostanza che emerge adesso.
Cesa sospende il politico Il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa, apprese le notizie riguardanti l’operazione di questa notte della sezione narcotici della squadra mobile di Palermo, ha sospeso dal partito il deputato regionale dell’Ars, Salvatore Cintola, proponendo ai Probi Viri l’espulsione immediata dal partito e chiedendo al capogruppo all’Assemblea Regionale, Rudy Maira, di procedere all’espulsione immediata anche dal gruppo.
Cintola: "Mai preso cocaina" "Ho appreso della richiesta di espulsione da parte di Cesa mentre facevo la chemioterapia. È ridicolo. Mi vuole fuori dal partito solo perchè sta facendo, insieme ai suoi amici siciliani, una lotta contro me e il partito di Cintola. Io sono contro la droga, non solo contro chi la spaccia ma anche contro chi ne fa uso". Lo sottolinea Salvatore Cintola, il deputato regionale siciliano dell’Udc coinvolto nell’inchiesta antidroga, che all’alba di oggi ha portato all’arresto di 29 persone tra Palermo, Firenze e Napoli. Cintola non è indagato ma è stato segnalato alla Prefettura come assuntore di cocaina. "Per me -aggiunge- l’assunzione di droga è un reato vero e proprio e come tale va perseguito. Me lo insegnarono i miei genitori mio padre, quando ero ancora piccolo". Quanto ai rapporti con l’Udc, Cintola precisa: "Non accetto ordini da Cesa, lui non può parlare, non rappresenta il partito, è solo il portaborse di Casini". "E poi - aggiunge - dicono che avrei usato l’auto blu per comprarla, è falso. Totalmente falso, io rinunciai all’epoca dei fatti, cioè nel 2004, all’auto blu perchè non volevo gravare sulle casse della Regione. Giravo con la mia auto. Io sono una persona per bene, non ho mai fatto nulla contro la legge, men che meno prendere droga di qualsiasi tipo".
Maxi operazione Una vasta operazione, condotta dalla sezione antidroga della squadra mobile di Palermo, ha portato ad arresti a tappeto tra il capoluogo siciliano, Napoli e Firenze. La polizia ha eseguito 29 ordini di custodia cautelare, alcuni dei quali nei confronti di persone già detenute, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico e alla detenzione di sostanze stupefacenti.
L'indagine "Dolly show" I provvedimenti sono stati emessi dal gip del tribunale di Palermo, Piergiorgio Morosini, su richiesta dei pm della Dda Emanuele Ravaglioli e Marcello Viola coordinati dal Procuratore aggiunto Maria Teresa Principato.
L'indagine, durata circa due anni, ha consentito di smantellare una ramificata associazione criminale, dedita al traffico di sostanze stupefacenti, sopratutto hashish e cocaina, sul territorio nazionale ed in particolare nel palermitano. L'operazione denominata in codice "Dolly show", ha portato al sequestro, in più riprese, di oltre 60 chili di hashish e 4 chili di cocaina, trasportati da corrieri italiani tratti poi in arresto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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