Cerca pizzaioli per il suo locale: non si presenta nessuno

Vittorio Borgia di Bioesserì, ha aperto un nuovo ristorante a Milano: all'annuncio di lavoro finora non ha risposto nessuno

Cerca pizzaioli per il suo locale: non si presenta nessuno

AAA cercasi pizzaioli a Milano. L'annuncio di lavoro, però, è andato deserto. Eppure sul piatto ci sono un contratto a tempo indeterminato e una paga base di 1.800 euro netti. E adesso l'imprenditore palermitano Vittorio Borgia, lancia un appello. Perché da poco Borgia ha aperto insieme al fratello Saverio il terzo locale "Bioesserì" nel capoluogo lombardo, dopo il primo aperto 5 anni fa a Palermo e il secondo 3 anni fa a Milano. "Non riusciamo a trovare pizzaioli per il nuovo locale milanese – dice l’imprenditore a Cronache di Gusto - Ed è assurdo. La città è la capitale indiscussa del food in questo momento, con continue aperture di locali, offre posti di lavoro in tutte le aree di attività che ruotano intorno al mondo della gastronomia. E la pizza è top of mind per i consumatori, è un simbolo del nostro paese sul quale si continua a innovare, a produrre contenuti, nuove sfide. Lo trovo paradossale, ma facciamo fatica ed è quasi impossibile trovare risorse che abbiano voglia di impegnarsi in un progetto a lungo termine, giovani pizzaioli che desiderino partecipare all’avventura di Bioesserì, che ha enormi potenzialità di sviluppo a livello nazionale e internazionale".

Il suo format si è distinto immediatamente sia a Palermo che a Milano, per la proposta di una cucina certificata biologica. Anche le pizze proposte, dunque, devono rispettare questi canoni. I pizzaioli devono avere una certa dimestichezza con gli impasti fatti con farine particolari e integrali, che necessitano di lavorazioni appropriate. "A Milano le pizzerie crescono come funghi - dice Vittorio - E il problema sta a monte. Nel corso del tempo, le scuole si indirizzano più a formare chef e pasticceri, dimenticando i pizzaioli. Per noi le difficoltà crescono". Insomma i giovani vogliono sfondare nel mondo della ristorazione, ma vogliono indossare la giacca bianca di uno chef e non di certo sporcarsi le mani con le farine per fare il pizzaiolo: "Non c’è la cultura. Oggi è più figo fare lo chef - spiega Vittorio - Sembra che la giacca da chef dia più visibilità, ma in questo momento la visibilità dei pizzaioli è crescente in maniera esponenziale, soprattutto se si lavora per un prodotto ricercato e di qualità, che non ha nulla da invidiare ad un piatto d’alta cucina. Fino a quando qualcuno non si sveglierà e non si metterà in testa che bisogna fare una vera scuola dedicata al mondo dei lievitati, la questione non sarà risolta. Oppure dobbiamo aspettare un programma in tv, un MasterChef dedicato alla pizza, con una figura di spicco? Forse servirebbe questo a far sì che inizi il luccichio negli occhi di molti ragazzi. Speriamo, invece, che crescano in fretta la cultura per i lievitati e la consapevolezza che in questo settore il lavoro c’è".

Insomma Borgia cerca pizzaioli bravi e che vogliano mettersi in gioco in questo particolare settore delle pizze. E la paga non è un problema: "Noi assumiamo le nostre risorse a tempo indeterminato: un pizzaiolo guadagna tra i 1.700 e i 1.800 euro (netti) al mese, più bonus incentivi - dice - Al momento abbiamo bisogno di alcune figure: un capo pizzaiolo, un assistente, anche con pochi anni di esperienza e qualche giovane che voglia fare stage formativi. Il compenso per un capo pizzaiolo non è quindi poco. Ma nonostante questo non se ne viene a capo. Al momento cercheremo di sopperire con le risorse del nostro organico.

Spero che arrivino delle candidature; a noi interessano esperienza, voglia di lavorare e professionalità". E se avete voglia di tentare questa esperienza, potete inviare una mail all’indirizzo info.milanoportanuova@bioesseri.it

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica