Divisione degli introiti commerciali 70-30 fra il propietario del terreno dove sorge la Scala dei Turchi e il comune di Realmonte in provincia di Agrigento. È la bozza di un accordo che è quasi pronto per la firma proprio fra l'amministrazione comunale del comune agrigentino e il proprietario del terreno in cui si trova una delle spiagge più belle e più fotografate della Sicilia. In pratica l'accordo prevede la gestione dei diritti d’immagine del marchio "Scala dei Turchi Turism Realmonte Ag" e la divisione dei costi e dei guadagni derivanti dall’uso dell’immagine della scogliera: per 70 anni il 70 per cento dei profitti andrà al privato, mentre il 30 per cento andrà al Comune. La Scala dei Turchi era stata riaperta dopo il crollo che aveva interessato parte del costone bianco. "Un accordo quanto meno curioso, un accordo fra pubblico e privato a totale vantaggio del secondo - dice Gianfranco Zanna, presidente Legambiente Sicilia - Infatti, per settant’anni tutti gli incassi dell’uso commerciale della Scala dei Turchi saranno divisi fra il comune di Realmonte e il proprietario dei terreni in cui si trova la scogliera. Ci chiediamo perché, qual è l’utilità di questo accordo e perché il sindaco di Realmonte abbia deciso di svendere in questo modo la Scala dei Turchi che deve, invece, essere patrimonio di tutti".
Nel dettaglio, infatti, l'accordo raggiunto ha portato il proprietario a cedere al comune di Realmonte il promontorio con esclusione della parte pianeggiante ed edificabile. Dopo 70 anni la titolarità del marchio e il suo utilizzo andranno automaticamente al Comune. Quindi, dopo 70 anni, la proprietà del terreno non potrà più vantare utilità sui profitti legati all'immagine della scogliera bianca. L’intesa verte sull’uso dei "diritti televisivi, giornalistici e cinematografici inerenti il sito per fini commerciali e pubblicitari di soggetti terzi". L’autorizzazione dovrà essere rilasciata dal proprietario mentre il Comune avrà il potere di veto sulle autorizzazioni. Inoltre saranno divisi sia i proventi derivanti dall’attività di merchandising che quelli relativi a un portale turistico ufficiale della Scala dei Turchi su cui promuovere le imprese locali.
"L’atto è del tutto inspiegabile - ha detto il deputato all’Ars Michele Catanzaro - Non si comprende perché nel titolo si parli di accordo che regola anche la gestione della Scala dei Turchi trattando solo di sfruttamento dell’immagine. Non si capisce quali sono le scelte che motivano un tale squilibrio delle percentuali di guadagno a favore del privato. Assai criticabile è infine il fatto che la possibilità di organizzare eventi culturali sul luogo venga passata come una concessione del presunto proprietario. Non sarebbe stato più opportuno espropriare il terreno"? "La Scala dei Turchi è patrimonio della Sicilia, è uno dei luoghi-simbolo che ha promosso l’immagine della nostra isola a livello internazionale sia dal punto di vista turistico che naturalistico - dice il capogruppo all'Ars del Pd Giuseppe Lupo - Quello che sta accadendo a Realmonte lascia senza parole. La "cessione dei diritti d’immagine" ad un privato da parte del Comune è inconcepibile, al di là degli aspetti formali e dei cavilli normativi.
Chiediamo un intervento immediato da parte delle istituzioni competenti ed in particolare della Soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento in merito ai pareri di competenza sull’utilizzo e sulla fruizione del bene, anche ai fini della sua più completa salvaguardia".
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