Corruzione al comune, chiesta la sfiducia di Orlando: oggi gli interrogatori dei consiglieri arrestati

Dopo l'inchiesta delle fiamme gialle al comune di Palermo, pronto il rimpasto della Giunta ma c'è chi chiede un passo indietro di Orlando

Corruzione al comune, chiesta la sfiducia di Orlando: oggi gli interrogatori dei consiglieri arrestati

"Sono pronto a riferire in aula". Lo ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, rispondendo a distanza ai consiglieri comunali d'opposizione che hanno chiesto la convocazione di una seduta del Consiglio comunale urgente con la presenza dello stesso primo cittadino per riferire dopo l'indagine anticorruzione "Giano Bifronte" operata dalla guardia di finanza e carabinieri che ha portato all'arresto anche di due consiglieri comunali e di due funzionari. E proprio nella giornata di oggi verranno comunicati i nuovi assessori della giunta comunale. Un rimpasto voluto da Orlando e che sulla carta rafforzerà ancora di più la maggioranza a sala delle lapidi.

Se da un lato si prova ad andare avanti, dall'altro c'è un'inchiesta che ha svelato un comitato d'affari per la lottizzazione di aree edificabili nel comune di Palermo. Un comitato composto da consiglieri comunali, dirigenti del Comune, professionisti e imprenditori per la realizzazione di centinaia di immobili in ex aree industriali dismesse. Oggi saranno sentiti i consiglieri comunali. Intanto il consigliere comunale di Palermo, Fabrizio Ferrandelli ha inviato un esposto formale all'Anac "perché ormai riteniamo che la situazione al Comune di Palermo sia fuori controllo - dice -. Ho sentito anche il presidente della commissione regionale antimafia Claudio Fava per una richiesta di audizione sull'operazione 'Giano bifronte' e apprenderemo le intenzioni dopo il Consiglio di presidenza della commissione. Ferrandelli è stato affiancato dal collega Cesare Mattaliano. "Il sindaco Leoluca Orlando, la giunta e il consiglio comunale devono andare a casa - dicono -. Soltanto questa è la strada per bonificare il Comune. Nessuno potrebbero più resistere ad altri due anni di immobilismo, fino alla scadenza della sindacatura".

Pronta la replica dei consiglieri comunali di Sinistra Comune Barbara Evola, Fausto Melluso, Katia Orlando, Marcello Susinno. "L'inchiesta della Procura che ha scosso il Comune di Palermo merita rispetto e attenzione: chi, in queste ore, sta scegliendo di alzare polveroni per guadagnare qualche squarcio di visibilità accresce la sfiducia dei cittadini nei confronti della politica. Sulla vicenda dei programmi costruttivi occorre rivendicare come un merito oggettivo, anche della nostra forza politica, il fatto che il Consiglio comunale abbia scelto di bocciare gli atti impedendo la cementificazione della città. Appare poco edificante il tentativo di qualche consigliere comunale uscito velocemente dall'aula durante le operazioni di voto di accreditarsi oggi come paladino della legalità. Il dovere della politica non è quello di commentare le notizie sui social e sulla stampa ma di lavorare alacremente per la città.

Bisogna vigilare per garantire massima trasparenza sugli atti in itinere e su quelli che approderanno in aula perché fermare tutta l'attività amministrativa crea le condizioni per il clientelismo e la corruzione - dicono - Questo Consiglio comunale, se vuole proseguire il suo lavoro con dignità e riabilitare la buona politica, deve assumersi l'onere e la responsabilità di controllare, discutere ed esitare atti fondamentali per lo sviluppo della nostra città", concludono.

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