Produceva formaggi nel più totale disinteresse per il rispetto minimo delle condizioni igieniche. L'orrore si è manifestato ai carabinieri di Custonaci in provicia di Trapani che, insieme ai colleghi del nucleo antisofisticazioni e sanità di Palermo, nell’ambito della campagna di controlli della "filiera del latte e dei caseifici" avviata a livello nazionale, hanno effettuato un accesso igienico-sanitario presso un caseificio che si trova nella cittadina trapanese famosa per i suoi marmi e per il suo presepe vivente.
Nel corso del controllo effettuato dai militari, sono emersi gravi illeciti sia sotto il profilo amministrativo che penale. Infatti l’attività era stata avviata in modo abusivo in locali privi dei minimi requisiti igienico-strutturali. Tale situazione, ha indotto i militari a procedere al sequestro penale di 154 di prodotti lattiero-caseari in cattivo stato di conservazione e di tutta la struttura con le relative attrezzature adibite alla lavorazione e produzione dei formaggi, il cui valore ammonta rispettivamente a 2.000 euro per i formaggi e 150 mila euro per il capanone. Il titolare della attività, un 36enne trapanese gravato da precedenti di polizia, è stato deferito in stato di libertà alla competente autorità giudiziaria, con l’accusa di aver detenuto per la commercializzazione prodotti lattiero-caseari in cattivo stato di conservazione e all’Asp di trapani, in quanto autorità sanitaria. Oltre ad essere stato raggiunto da una sanzione amministrativa pari a 3.000 euro.
Nei giorni scorsi operazione simile a Raffadali, nell’agrigentino. Qui i carabinieri hanno trovato topi morti all’interno di un caseificio del piccolo paesino. Appena entrati dentro, i carabinieri si sono trovati davanti ad uno scenario oltre i limiti del possibile: topi morti e rinvenuti vicino a caciotte, ricotte e altri prodotti caseari realizzati senza alcuna autorizzazione. Ma non solo, girandosi intorno gli uomini in divisa si sono ritrovati ad assistere alla presenza di altri roditori che scorrazzavano fra gli ovini macellati clandestinamente e abbandonati vicino ai formaggi pronti alla vendita. Una situazione così agghiacciante al punto che gli stessi uomini dell’Arma hanno definito il posto come l’ovile degli orrori.
Da accertamenti di carattere burocratico è anche emerso che il caseificio è inesistente sulla carta. Nessuna notizia dichiarata circa la sua esistenza e tutti i prodotti sono risultati assolutamente non tracciabili.
Tutti i beni destinati al consumo alimentare erano confezionati senza alcun presidio sanitario, in violazione a una delle più elementari regole sulla sicurezza degli alimenti. Per il titolare dell’attività, un uomo di 59 anni del luogo, già conosciuto alle forze dell’ordine è scattato l'arresto e una sanzione amministrativa da 65mila euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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