Si erano improvvisati "rapinatori seriali". E dopo il primo colpo ne avevano messo a segno un altro, forse stuzzicati dall'adrenalina della prima rapina messa a segno. Ma i tre, tutti giovanissini e incensurati, non avevano fatto i conti con le forze dell'ordine che da tempo gli davano la caccia anche grazie alle immagini della videosorveglianza. Gli episodi risalgono a qualche mese fa e sono avvenuti nei comuni dell'agrigentino di Cammarata, Santo Stefano di Quisquina e San Giovanni Gemini. I colpi avevano destato molto clamore nei paesi, di solito non abituati a simili episodi di cronaca.
La prima rapina si era verificata lo scorso 9 agosto in una farmacia di Santo Stefano Quisquina e l’altra il 15 ottobre in una tabaccheria del centro storico di San Giovanni Gemini. Nell'elenco delle accuse ci sono anche due furti nelle campagne di Cammarata. Il modus operandi dei rapinatori, classico nel genere, consisteva nel fare ingresso nell’attività commerciale con dei passamontagna e berretti indossati per non essere identificati.
Mentre uno dei complici impugnava un coltello o una pistola giocattolo, un altro si faceva consegnare il denaro dai commessi. Compiuta la rapina, i due fuggivano a bordo di un’autovettura parcheggiata nelle adiacenze. Le indagini dei carabinieri erano cominciate immediatamente grazei alle immagini delle telecamere di videosorveglianza dei due negozi che avevano immortalato le scene. Coordinati dalla Procura, i militari avevano effettuato dei sopralluoghi accurati insieme alla sezione Investigazioni Scientifiche del comando provinciale di Agrigento.
Passamontagna e pistola giocattolo
Uno dopo l’altro, i carabinieri hanno unito i tasselli di un mosaico che ha portato ben presto a ricostruire le intere vicende. Sono scattate le perquisizioni a casa degli indagati. Verifiche che non hanno fatto altro che fornire riscontri oggettivi all’ipotesi investigativa. A casa dei tre, infatti, i militari hanno trovato sia la pistola giocattolo, sia il coltello utilizzato nei vari colpi. E anche il vestiario indossato durante i vari episodi criminosi. Per gli investigatori, dunque non ci sono dubbi. Sono loro tre i responsabili degli atti criminali avvenuti nei tre comuni dell'agrigentino. In manette sono finiti tre incensurati, denunciati per rapina aggravata e per furto aggravato. Tra l'altro, messi alle strette dei carabinieri, uno dei due presunti rapinatori non ha potuto far altro che confessare le proprie responsabilità. Sono così stati denunciati alla Procura, R.N., 22 anni di Cammarata; T.F.
, 20 anni di Cammarata: per loro l'accusa di rapina a mano armata e furto aggravato. Invece per R.N., 20 anni di Cammarata, solo un deferimento per l'ipotesi di reato di furto aggravato. I carabinieri hanno da poco notificato il termine delle indagini preliminari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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