Il dato è ufficioso e potrebbe essere al ribasso. Ventimila persone sono rientrate in fretta e furia dalle regioni del Nord per rientrare in Sicilia dopo il primo blocco della Lombardia e delle zone rosse. Ventimila sono quelli che una volta arrivati nell'Isola si sono autodenunciati online. Per loro è partito un periodo di quarantena volontaria, ma il rischio è che siano molti di più. Non si sa realmente chi rispetterà rigidamente i controlli, chi invece, è tornato in Sicilia ma non si è autodenunciato sul portale messo a disposizione della regione Sicilia. Ecco perché il governatore regionale Nello Musumeci è stato chiaro e chiede una linea più ferma: "La Sicilia sostiene le misure varate dal governo centrale e si unisce alla richiesta di consentire a ogni Regione, in un quadro di condivisione con le istituzioni nazionali, di adottare iniziative ulteriori, purché non in contrasto - dice il numero uno di Palazzo d'Orleans in una nota -. È il giusto compromesso per venire incontro a richieste legittime, come quelle della Lombardia, che nel sentimento di coesione nazionale non possono essere lasciate inascoltate. Per noi si tratta, ove condiviso, dell'opportunità di adottare una linea ancora più ferma, resa indispensabile dal numero enorme di cittadini (oltre ventimila) che hanno lasciato proprio le regioni del Nord. Nessuno vuole fare una corsa al primo della classe, ma tutti abbiamo il diritto e il dovere di proteggere le nostre popolazioni e dare il giusto tempo al sistema sanitario per prepararsi a una eventuale gestione emergenziale".
In sostanza le parole di Musumeci sono chiare: la Sicilia vuole fare come la Lombardia per contenere il contagio. Misure più restrittive permetterebbero di isolare, restringere e far diminuire la possibilità che il virus si propaghi. Ed è corsa contro il tempo perché il rischio è quello che il picco debba ancora arrivare. L'ultimo aggiornamento diramato dalla Regione parla chiaro: la situazione è sotto controllo ma va monitorato. Dall'inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno analizzato 1.194 tamponi, di cui 1.037 negativi e 74 in attesa dei risultati. Al momento, quindi, sono stati trasmessi all'Istituto superiore di sanità 83 campioni.
Risultano ricoverati 24 pazienti (nove a Palermo, sette a Catania, tre a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento e uno a Enna) di cui uno in terapia intensiva, mentre 57 sono in isolamento domiciliare e 2 sono guariti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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