"Ti sparo in testa": così l'uomo minacciava la moglie

Ancora violenze contro le donne in Sicilia. L'uomo è stato costretto dal giudice a tenersi ad almeno 300 metri di distanza dalla moglie

"Ti sparo in testa": così l'uomo minacciava la moglie

Da anni vessava la moglie con minacce e soprusi. Ora il giudici per lui ha stabilito il divieto di avvicinarsi alla donna e alle figlie nei luoghi in cui risiedono. A notificare la misura cautelare i poliziotti del commissariato di Gela in provincia di Caltanissetta. Responsabile della brutta vicenda, un uomo gelese di 47 anni, che è stato indagato per maltrattamenti in famiglia continuati. Con il provvedimento cautelare emesso dal tribunale di Gela, su richiesta della procura della Repubblica, è stato prescritto all'indagato di mantenersi almeno a trecento metri di distanza dai congiunti e di non comunicare con loro senza preventiva autorizzazione del giudice.

L'uomo è accusato di minacce e soprusi nei confronti della moglie cui gridava spesso "Ti sparo in testa", "Ti porterò al punto da farti buttare dal balcone", alla presenza delle figlie. Il clima di terrore e paura creato dall'uomo, al quale la coniuge e gli altri componenti del nucleo familiare dovevano "sottomettersi", ha provocato nella donna danni psicologici e deperimento fisico, costringendola a lasciare Gela e trasferirsi in altro comune. La donna, però, convinta anche dalle figlie, ha denunciato tutto alla polizia che hanno iniziato le indagini.

Solo ieri altro caso di violenza contro le donne ancora in Sicilia, stavolta a Licata, in provincia di Agrigento. Un uomo di 47 anni è stato accusato di maltrattamenti, lesioni aggravate e violazione degli obblighi di assistenza familiare. Violenze che, secondo il racconto della donna, andavano avanti dal 2014. Il giudice, adesso, gli ha imposto di tenersi distante almeno 500 metri e lo ha obbligato ad indossare il braccialetto elettronico.

Sempre a Licata i carabinieri erano intervenuti all'interno di un'abitazione soccorrendo e liberando un intero nucleo familiare, composto da una donna ed un figlio minore, sottoposti a violenze e tenuti prigionieri dal marito della vittima. L’uomo, di 42 anni, si è scagliato contro i militari riuscendo in un primo momento a barricarsi in casa.

L’immobile è stato circondato e dopo alcune ore i carabinieri sono riusciti a entrare e immobilizzare l'uomo che è stato accusato di sequestro di persona, maltrattamenti contro familiari e resistenza a pubblico ufficiale.

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