Si è fatto saltare il 13 novembre, uno dei kamikaze in azione al Bataclan. Ma la salma di Ismail Mostefai, 29 anni al momento della sua morte, è ancora in un loculo dell'Istituto medico-legale di Parigi.
La questione della sua sepoltura è complicata, come spesso lo è in casi come questo: perché nessuno la vuole e perché la proposta avanzata dalle autorità ha scatenato un'insurrezione popolare. Mostefai poteva essere sepolto a Chartres, cittadina di 40 mila abitanti a meno di 100 chilometri dalla capitale, dove si ritiene abitasse prima dell'attacco.
Peccato che in quello stesso cimitero sia già stata accolta la salma di Marion Jouanneau, 24enne che al Bataclan ha perso la vita. E in città nessuna aveva intenzione di vedere la vittima e il carnefice a poca distanza l'una dall'altro. Jean-Pierre Gorges, il primo cittadino della città, che milita tra i repubblicani di Sarkò, ha detto "no" spiegando che ormai Mostefai non li si vedeva più a Chartres. Ma la questione è naturalmente più complessa.
"Marion, la nostra concittadina, chiedeva solo una cosa: vivere", ha aggiunto il sindaco.
E per chi è ancora vivo, per esempio per lo zio della giovane o per il suo fidanzato, che vive ancora in città, "ci vuole rispetto". Un rispetto che con il kamikaze sepolto a poche tombe di distanza non sarebbe garantito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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