"La cosa vergognosa...". Il M5s espone la bandiera della Palestina alla Camera

Opposizioni in pressing su Meloni: i vessili della Palestina alla Camera dei deputati. Il M5s rompe il regolamento ed espone le bandiere, ancora una volta la guerra diventa strumento elettorale

"La cosa vergognosa...". Il M5s espone la bandiera della Palestina alla Camera
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Il Movimento 5 stelle le sta provando tutte per non farsi schiacciare dal Partito democratico alle prossime Europee. In questi giorni concitati, in cui il conflitto in Palestina sta assumendo contorni ancora più drammatici a seguito dell'attacco compiuto da Israele a Rafah, il M5s sta cercando di acchiappare i voti dell'ala più estrema della sinistra, quella che da ottobre scende in piazza contro Israele e che occupa le università. La stessa ala oltranzista che quando Conte si è presentato in piazza a una manifestazione l'ha criticato.

Ma per cercare le simpatie di questa parte di elettorato, il M5s non ha esitato a infrangere il regolamento del parlamento, esponendo dentro la "casa degli italiani", dove lavorano i rappresentanti eletti dal popolo, la bandiera palestinese. Un episodio simile è stato registrato in Francia, dove Sebastien Delogu ha esposto in parlamento la bandiera dello Stato mediorientale. Il parlamentare è stato sospeso per 15 giorni dai lavori dell'Assemblea nazionale e privato per due mesi della metà dell'indennità. Secondo il sito di Bfmtv, la sanzione proposta è stata approvata dalla maggioranza e dai partiti di destra, mentre la sinistra si è detta contraria.

È stato l'onorevole Riccardo Ricciardi a portare dentro l'aula della Camera dei deputati la bandiera arcobaleno, mentre alcuni suoi colleghi esponevano i vessilli della Palestina. "Abbiamo presentato una mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina e chiediamo che il governo e la presidente del Consiglio siano in Aula per prendersi per una volta una responsabilità", ha dichiarato Ricciardi. La guerra usata come strumento elettorale dai partiti che si trovano al momento all'opposizione non è certo una novità e un po' tutti stanno mettendo in pratica questa tecnica, come dimostra la visita, nella giornata di ieri, di Ilaria Cucchi presso Palazzo Nuovo a Torino, dove da settimane gli studenti hanno occupato in nome della Palestina, privando i colleghi del diritto, costituzionalmente garantito, dello studio. Pd, M5s e Avs in Aula sono coalizzati sul pressing a Meloni per la Palestina: "Non è possibile avere l'ignavia di un governo che non ha il coraggio di dire a Israele 'adesso bastà. Bisogna riconoscere lo Stato di Palestina e si facciano le sanzioni a Israele perchè non può più commettere questi crimini contro l'umanità".

"La cosa vergognosa è che noi non dobbiamo mai avere paura di riconoscere a una comunità la possibilità di stringersi attorno a una bandiera, non dobbiamo avere paura perché la bandiera è sempre simbolo di pace", ha detto Ricciardi in Aula, prima di essere richiamato dal vicepresidente della Camera e presidente di turno, Anna Ascani, che ha chiesto l'immediata rimozione dei vessilli, ricordando che in Aula non è possibile esporle. In generale, tutti gli esponenti del M5s stanno seguendo la linea di pressione sul governo per non sostenere più lo Stato di Israele, assumendo una posizione ben più netta rispetto a quella che da ormai due anni i pentastellati assumono nei confronti della guerra in Ucraina. "Basta vendere armi ad Israele.

Basta massacro e basta con l'ipocrisia di questa Destra che parla di pace e vende le armi. È ora di riconoscere lo Stato della Palestina", sono le parole di Francesco Silvestri, capogruppo M5S alla Camera.

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