«È l’ora della verità. I partiti che sostengono Beppe Sala a Milano ci dimostrino che sostengono tutti la norma Salva Milano o sarà difficile che Fratelli d’Italia salvi il sindaco». Tradotto: FdI che alla Camera ha votato a favore della norma che serve a sbloccare l’urbanistica dopo la dozzina di inchieste aperte dalla Procura potrebbe non farlo in Senato. D’altra parte, il coordinatore cittadino Simone Orlandi e il capogruppo in Comune Riccardo Truppo ieri hanno ripreso le parole del sindaco: «“Se il Pd non vota c’è un problema politico“? Ha ragione, lo diciamo anche noi.
Tra gli attacchi quotidiani di una parte dei suoi consiglieri e i dubbi tra idem, ci sembra che non abbia più una maggioranza su un tema centrale come l’urbanistica». Anche distinguendosi da Forza Italia e Lega che continuano a sostenere la norma chiesta a gran voce anche nei giorni scorsi in Senato dalla presidente di Assimpedil Ance Regina De Albertis per evitare la chiusura di imprese storiche e la perdita di posti di lavoro, FdI sceglie di mettere alla prova il centrosinistra. «I leader nazionali o i capigruppo in Senato dei partiti che sostengono Sala», quindi Pd, Italia Viva, Azione, Avs che ha votato contro già alla Camera, «annuncino con una conferenza stampa che voteranno il Salva Milano. Avevamo offerto una mano con gli emendamenti al Bilancio - spiegano gli esponenti FdI -, ma è stata respinta. Non si può pretendere che Fratelli d'Italia al Senato voti una norma che la stessa maggioranza di Sala non sostiene».
Avevano proposto in Consiglio comunale un fondo di garanzia da 150 milioni in caso di emergenza o di avviare un percorso di giustizia riparativa più volte proposto a mezzo stampa anche dalla Procura». Sulla stessa linea gli altri consiglieri comunali FdI, Marco Cagnolati, Michele Mardegan, Enrico Marcora che ha ricordato la lettera inviata al prefetto la settimana scorsa per chiedere «un commissario ad acta per gli uffici urbanistici, che firmi le pratiche al posto dei funzionari perchè la situazione in cui versa il Comune è¨ inaccettabile».
Aveva chiesto con un emendamento anche l’assunzione di personale per il settore, «se c’è paura di firmare lo facciano altri», proposta bocciata come le altre.
Anche la Lega torna alla carica. «Il Pd deve fare chiarezza sul Salva Milano - afferma il capogruppo Alessandro Verri -. O sostengono la norma o sfiducino il sindaco Sala e la sua maggioranza. Siamo al paradosso, il Pd che governa la città da anni e che con le sue politiche ha creato un danno enorme continua a tenere un atteggiamento ambiguo sulla norma che il governo ha proposto per salvare la città. Ci auguriamo che il Consiglio comunale possa votare nel più breve tempo possibile l’ordine del giorno da noi proposto in cui chiediamo di sostenere la norma». Il consigliere dei Verdi Carlo Monguzzi è tranchant: «La proposta per convincere la sinistra a votare il condono edilizio offende l’intelligenza delle persone.
Si
ritiri il Salva Milano, si ammettano gli errori e si faccia il nuovo Pgt con regole giuste e una nuova visione delle città. In questo nuovo clima, si applichi la giustizia riparativa sugli immobili oggetto di inchiesta».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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