Scudo penale e il ddl Sicurezza, ecco cosa sono e a chi si rivolgono

Quali sono le novità dei due provvedimenti messi a punto dalla maggioranza che stanno infiammando lo scontro politico

Scudo penale e il ddl Sicurezza, ecco cosa sono e a chi si rivolgono
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Lo "scudo penale" per le forze dell’ordine ipotizzato dal governo Meloni infiamma il dibattito politico. Ma esattamente di cosa si tratta? Di una norma in base alla quale gli agenti, nel caso in cui abbiano usato l’arma di ordinanza nell’esercizio delle loro funzioni, non verranno più iscritti nel registro degli indagati in automatico, ma la decisione spetterebbe alle Corti d’appello. In tal modo, poliziotti e carabinieri sarebbero al riparo sia dai tempi lunghi di un’indagine sia dal rischio di sospensione.

Lo "scudo penale" potrebbe essere inserito un disegno di legge oppure con decreto legge scritto ad hoc. Il provvedimento, come spiega il Corriere della Sera, è all’esame dell’ufficio Affari giuridici di Palazzo Chigi e del ministero della Giustizia e no interverrebbe sul diritto sostanziale, ma sul codice di procedura penale. Al momento si esclude che la norma venga inserita con un emendamento al ddl Sicurezza votato dalla Camera perché questo ne ritarderebbe i tempi di approvazione. Il ddl Sicurezza sta per approdare al Senato e la Lega spinge da giorni per un’accelerazione.

Il ddl Sicurezza, invece, contiene al suo interno nuovi reati come quello di rivolta e resistenza passiva nei centri migranti e nelle carceri. Ma non solo. Stabilisce, inoltre, un'ampliamento del Daspo urbano che vieta l’accesso a determinati luoghi. L'arresto in flagranza differito previsto per il reato di lesioni personali a un pubblico ufficiale in servizio viene applicato anche ai casi in cui il fatto è commesso durante le manifestazioni di piazza. Gli agenti delle forze di polizia potranno avere con sé alcuni tipi di armi anche quando non in servizio.

Il ddl Sicurezza mette a disposizione degli agenti un anticipo fino a 10 mila euro per le spese legali, in ogni fase di giudizio, per gli atti in servizio, ma contiene anche una serie di norme che potrebbe essere modificate dal Senato come la cancellazione del differimento obbligatorio della pena in carcere per le detenute incinte o madri con figli fino a un anno e il divieto di vendere le schede sim ai migranti senza permesso.

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