Il Parlamento ricorda Papa Francesco. Meloni: "Con lui non esistevano barriere"

Camera e Senato, riuniti in seduta comune, commemorano la figura di Bergoglio. Ecco tutti gli interventi

Il Parlamento ricorda Papa Francesco. Meloni: "Con lui non esistevano barriere"
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Un minuto di silenzio, seguito da un lungo applauso, è stato osservato nell'Aula di Montecitorio, in occasione della commemorazione di Papa Francesco, a Camere riunite, prima che il presidente della Camera Lorenzo Fontana e quello del Senato Ignazio La Russa prendessero la parola.

"Lunedì 21 aprile è venuto a mancare Sua Santità Papa Francesco. Di origine italiana, fu eletto al Soglio pontificio il 13 marzo 2013. È stato il primo Papa proveniente dal continente americano, il primo a chiamarsi Francesco. La scelta di quel nome fece subito comprendere l'attenzione che avrebbe avuto per gli ultimi, per le persone malate e per chi soffre", ha esordito nel corso del suo intervento il presidente della Camera Lorenzo Fontana. E poi ha aggiunto: "Ha voluto camminare accanto a tutti, senza escludere nessuno. Il suo magistero, fondato sulla solidarietà e sulla difesa della dignità umana, è stato un esempio di vicinanza ai fedeli e di impegno a favore anche delle persone anziane e dei più deboli. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo per i cattolici e per l'intera comunità internazionale". Il presidente della Camera non ha dubbi: "Religiosi e laici, credenti e non credenti si stringono nel ricordo di un uomo che ha svolto la propria missione con spirito di sacrificio e di abnegazione cristiana. Fino all'ultimo istante non ha mai abbandonato chi confidava nel suo sostegno. Anche nelle sue condizioni di salute sempre più fragili, nel giorno di Pasqua ha avuto la forza di impartire la benedizione 'Urbi et Orbì e di abbracciare simbolicamente per l'ultima volta i fedeli presenti in Piazza San Pietro". Fontana ha ricordato quanto il Santo Padre, nei suoi 12 anni di pontificato, si sia speso "senza riserve per infondere fiducia e conforto nei cuori di tutti" e quanti "vibranti appelli" abbia lanciato "in favore della pace". Ma non solo. "Francesco è stato, infatti, il primo Papa a partecipare a un vertice del G7, a incontrare un Patriarca di Mosca, a recarsi in Iraq. Personalmente, non potrò mai dimenticare la sua voce quando mi telefonò in occasione della mia elezione a Presidente della Camera, né quando mi accolse in Vaticano", ha concluso Fontana sentenziando: "Papa Francesco ci mancherà".

"Ricordo ancora, con profonda emozione, la sua inaspettata visita in Senato. La prima volta di un Papa a palazzo Madama dove venne per rendere omaggio al presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano. Fu un commovente momento di grandissima umanità e semplicità, eppure allo stesso tempo un gesto di enorme significato istituzionale", ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa. Che, poi, ha aggiunto: "In questi anni di Pontificato, la profondità del Suo messaggio di fede e di speranza ha saputo toccare le corde più profonde dei nostri cuori. E persino in queste ultime settimane, nonostante la malattia lo avesse fortemente debilitato, Papa Francesco mai ha smesso di far sentire la sua voce affinché i conflitti, le divisioni e le guerre venissero superate". Secondo La Russa, il pontefice "è stato un autentico testimone di fede vissuta, capace di incarnare fondamentali valori di misericordia e solidarietà". Il presidente del Senato ha posto l'accento sull'attenzione che Papa Francesco ha sempre mostrato "verso gli ultimi, verso i più fragili, e verso gli emarginati" e ha esortato i leader del mondo "a lavorare insieme per la pace, il bene comune e il rispetto della dignità di ogni persona". La Russa ha ricordato, inoltre, la presenza del papa in piazza San Pietro domenica scorsa che "resterà uno dei momenti più commoventi ed emozionanti dei suoi 12 anni di Pontificato". Secondo La Russa "tutta la potenza della Sua eredità spirituale credo possa essere riassunta in questo gesto in cui offre la Sua sofferenza come atto d'amore, di fede e di speranza". "E questo Suo ultimo incontro nel giorno della Resurrezione - ha detto ancora il presidente del Senato -, si ricollega idealmente all'immagine di Papa Francesco in quella stessa piazza e in quella Basilica di San Pietro, vuote a causa della pandemia Covid". Un' immagine "che non era però quella di un uomo solo", ma "un invito a vincere le barriere dell'isolamento, riscoprendosi comunità unita nel cuore e nella speranza". La Russa, infine, ricorda "con profonda emozione" la visita di Papa Francesco a Palazzo Madama "dove venne per rendere omaggio al Presidente Emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano", un gesto commovente e dal grande "significato istituzionale". La Russa ha concluso ringraziando Papa Francesco "per il messaggio di amore, di fede e di impegno che con il suo esempio, le sue parole e la sua vita ci ha lasciato per guidarci verso un futuro di pace e di spiritualità".

"Oggi omaggiamo Papa Francesco, un grande uomo, un grande Pontefice che ha guidato la Chiesa con segni profetici", ha esordito così il premier Giorgia Meloni prendendo la parola nell'Aula della Camera. "Papa Francesco era un uomo che sicuramente sapeva essere determinato, però quando parlavi con lui non esistevano barriere, non creava distanza con il suo interlocutore", ha aggiunto il presidente del Consiglio, Meloni non ha dubbi: "Con lui eri a tuo agio e potevi parlare di tutto, potevi aprirti, potevi raccontarti senza filtri, senza timore di essere giudicato, lui poteva vedere la tua anima, poteva vederla a nudo". "Voleva ascoltarti, lo faceva per tutti, lo faceva con tutti e ti faceva sentire prezioso in quanto unico e irripetibile come ogni essere umano che nasce sulla Terra. Sarò sempre grata a Papa Francesco per il tempo trascorso insieme, per i suoi insegnamenti, per i suoi consigli", ha aggiunto Meloni ricordando il suo rapporto personale col pontefice. Meloni lo ha definito come il "papa degli ultimi", "delle periferie fisiche ed esistenziali" che "ha restituito voce a chi non l'aveva anche rompendo gli schemi perché diceva 'non devi avere paura di andare controcorrente se devi fare una cosa buona'. Così, il papa venuto da lontano è entrato nel cuore delle persone". Papa Francesco "diceva che la diplomazia è un esercizio di umiltà, perché richiede di sacrificare un pò dell'amor proprio per comprendere le ragioni e il punto vista dell'altro. Un insegnamento che - ha detto Meloni - intendiamo coltivare". Meloni ha, poi, ricordato la partecipazione di Papa Francesco al G7: "Da leader globale ha richiamato l'attenzione del mondo sulle grandi sfide del nostro tempo, dalla difesa del Creato all'Intelligenza artificiale - ha ricordato Meloni -. Aveva introdotto il concetto di algoretica, dare un'etica agli algoritmi per invocare uno sviluppo delle tecnologie che non superasse il limite invalicabile della centralità dell'uomo. E quando io gli chiesi di partecipare al summit del G7 per portare questo messaggio, lui non esitò". Papa Francesco "non ha smesso di invocare la pace e la fine delle guerre. Lo ha fatto anche quando sapeva che alcuni avrebbero potuto non capire e che le sue parole avrebbero potuto essere travisate e strumentalizzate", ha aggiuto Meloni secondo cui "i suoi molteplici appelli alla pace rappresentano per noi oggi un ulteriore monito alla responsabilità". Il Papa, secondo il presidente del Consiglio, "ha adempiuto alla sua missione fino all'ultimo giorno, quando ha impartito la benedizione Urbi et Orbi e abbracciato i fedeli a San Pietro. E ha sintetizzato, nelle semplici parole sussurrate al suo infermiere: 'grazie per avermi riportato in piazza' la cifra forse più significativa del suo intero pontificato". E ancora: "Il Santo Padre ha detto che 'la politica serve' e che 'di fronte a tante forme di politica meschine, tese all'interesse immediato, la grandezza politica si mostra quando, in momenti difficili, si opera sulla base di grandi principi, pensando al bene comune a lungo termine'. Come Pontefice ha vissuto quella che lui stesso ha definito non già un'epoca di cambiamenti, ma un vero e proprio cambio d'epoca". E ancora:"E qui, guardate, l'uso frequente di alcune espressioni a volte rischia di farne perdere il senso il cambio di un'epoca investe ogni livello della vita dell'uomo, quello religioso, quella sociale, quella politico. Significa misurarsi con sfide inimmaginabili, senza poter ricorrere a esperienze sperimentate, e quindi rassicuranti. Cambio di epoca, per chi ha ruoli di guida, vuol dire mettere in conto incertezze, inciampi, assunzioni di responsabilità più difficili del consueto". Secondo Meloni, "Papa Francesco si è caricato di queste responsabilità e ci ha indicato alcune cose essenziali a cui dobbiamo restare agganciati: il valore infinito della persona, il principio di realtà, il coraggio". Meloni ha, infine, concluso: "Tentare di essere all'altezza di questo insegnamento è il nostro modo di dire grazie a questo straordinario uomo e Pontefice, che ora è tornato alla Casa del Padre, certo, ma continuerà a sorriderci e a guidarci. A Dio, Papa Francesco".

Secondo Giuseppe Conte, Papa Francesco "è stato un Papa scomodo, ma è indubitabile che sia stato il più grande riferimento spirituale e morale di questi nostri tempi in cui prevalgono le parole di odio e le atrocità dei conflitti". Il leader del M5S ricorda il Pontefice "con grande commozione per la passione e il coraggio con cui ha testimoniato la radicalità del messaggio evangelico, la sua portata rivoluzionaria". E ancora: "Ci sorprese sin dall'inizio quando scelse, era la prima volta di un pontefice, di chiamarsi Francesco per professare l'impegno contro la povertà, per la pace, per preservare l'ambiente e custodire la nostra casa comune da tramandare alle nuove generazioni". Conte, nel corso del suo intervento, ha avuto modo di ripercorrere gli anni del Covid e ja detto: "In un momento drammatico come la pandemia, il suo messaggio dirompente: 'Nessuno si salva da solo'. E anche la potenza della sua immagine in una Roma deserta sono stati per me, ma penso per molti, di forte incoraggiamento, in un momento in cui rischiava di prevalere lo sconforto". Conte, poi, ha ricordato la lettera pubblicata sul Corriere della Sera il 14 marzo scorso quando il papa che era ancora in ospedale scrisse: "Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terrà. Di fronte alla spirale di continue minacce e aggressioni, il suo costante pensiero è stato un'esortazione al dialogo e all'ascolto, anche delle ragioni dell'altro, del nostro nemico". Ma non solo. "Su Gaza, sulla condizione attuale dei palestinesi ha avuto parole coraggiose non scontate in mezzo a tanta ignavia. Fino allo scorso sabato ha continuato a telefonare al parroco dell'unica chiesa della Striscia di Gaza per informarsi sulle condizioni di salute dei bambini palestinesi dimenticati da tanti ma non da lui che conosceva anche i loro nomi", ha aggiunto Conte. Il leader del M5S, poi, ha ribadito: ""Si è sempre e tenacemente schierato contro ogni guerra, contro i signori delle armi, a favore di tutte le vittime dei conflitti. La guerra è sempre una sconfitta, ci ammoniva. E ancora, non si ceda alla logica delle armi e del riarmo, la pace non si costruisce mai con le armi ma tenendo le mani, aprendo i cuori".

La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha esordito: "In queste ore vediamo un fiume di persone recarsi per dare l'ultimo saluto a Papa Francesco. Il Pontefice ha portato con sè il respiro delle periferie del mondo". "La sua umiltà ed il suo messaggio potente hanno saputo parlare anche a chi non fa parte della comunità cristiana: poveri, vittime di guerra, migranti",ha aggiunto Schlein che ha descritto Papa Fancesco come "il Papa degli ultimi" che "si è impegnato contro le enormi disuguaglianze, contro la corruzione e le mafie, contro chi costruisce muri e - diceva - ne rimane prigioniero, elevando il concetto di fraternità a presupposto essenziale del genere umano". Secondo la segretaria del Pd, "Papa Francesco non ha mai fatto scelte allo scopo di essere amato, ha sempre fatto gesti senza ipocrisia e infingimenti, con fermezza, ha rivolto il suo sguardo verso gli ultimi, alle periferie del mondo, sulla pace, la giustizia sociale e l'ambiente". "Il modo migliore è cogliere l'esempio di coerenza tra quello che diceva e quello che faceva, sulla pace a Gaza e in Ucraina, il contrasto alle disuguaglianze, accogliere anziché respingere chi fugge da una guerra, cambiare un modello di sviluppo che sta creando disuguaglianze", ha detto ancora Schlein. Che ha aggiunto: "La sua voce si è elevata forte contro la cultura dello scarto che colpisce anziani, malati, migranti, detenuti e lo ha fatto con il suo corpo, a Regina Coeli come a Lampedusa". La scomparsa di Papa Francesco "merita tutto il nostro cordoglio e il nostro ricordo ma non merita l'ipocrisia di chi non ha mai dato ascolto ai suoi appelli e oggi cerca di seppellire il suo potente messaggio su migranti, poveri, cambiamenti climatici e nega le cure a chi non può permettersele", ha sottolineato la leader del Pd.

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi, invece, ha definito "molto buffo che ciascuno di noi in qualche misura cerchi di accaparrarsi un pochino dell'eredità" di papa Francesco. E ancora: "chi lo ricorda per le carceri dimentica le sue parole sull'aborto, chi lo ricorda per la famiglia tradizionale dimentica le parole sull'immigrazione. Non era un politico, era il papa, era Pietro". Secondo Renzi, "da lui è arrivata una "grandissima lezione di laicità". Il leader centrista ha poi raccontato di averlo incontrato da premier diverse volte e anche "poco prima che il Parlamento votasse la legge sulle unioni civili", mentre c'erano grandi polemiche nel mondo cattolico e "mai papa Francesco mi ha detto alcunché". Anzi, "ha rispettato le nostre idee molto più di quanto noi rispettiamo le sue". Renzi ha quindi parlato di un comportamento da "farisei": "piangere e commuoversi per il papa e non ricordare grido di dolore che ci ha lasciato sui lager per migranti". Renzi non ha dubbi: "Papa Francesco è il punto di riferimento della ricerca dell'umanità" e parlare con lui "era un dono". E infine: "Papa Francesco fino alla fine è stato in mezzo alla piazza, a benedire con un filo di voce.

Il Papa - ha concluso il leader di Itali Viva - per mestiere ci insegna come vivere, prova a indicarci come vivere, l'uomo Bergoglio ci ha insegnato come morire, fino in fondo in mezzo ai nostri obblighi e alla nostra gente".

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