È arrivato oggi, alla Camera, il primo sì all’istituzione di una commissione d’inchiesta che faccia finalmente luce sul "caso Forteto", una comunità che è assurta agli onori della cronaca per vari casi di molestie sessuali e di pedofilia compiuti dal suo fondatore, Rodolfo Fiesoli, che attualmente si trova ai domiciliari per scontare 14 anni e 10 mesi.
Ma le violenze al Forteto sono state anche psicologiche e di sfruttamento del lavoro, su minori e non solo. E il sistema toscano ha permesso che tutto ciò avvenisse nel silenzio di magistrati e politica. Una vicenda di cui si è occupato personalmente il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, fin dai tempi in cui sedeva nei banchi del consiglio regionale della Toscana. “Questa è la prima di tante pietre che in questi anni abbiamo provato a mettere, nonostante qualcuno abbia tentato in tutti i modi di frenare il lavoro per la ricerca della verità”, dice a ilGiornale.it il deputato meloniano che è proprio colui che, a inizio legislatura, ha presentato questa proposta di legge volta a istituire una commissione d’inchiesta perché “su questa vicenda – dice Donzelli - ne abbiamo viste di tutti i colori: oscurantismo, negazionismo, connivenza”. Ma non solo. “Persino omertà le prime volte che provavamo a denunciare dei fatti raccapriccianti che accadevano al Forteto”, rivela il deputato di Fratelli d’Italia.
Le vittime, infatti, per molti anni hanno avuto difficoltà a raccontare le “angherie inenarrabili” che hanno dovuto subire e spesso venivano etichettate come "inaffidabili". Negli anni, infatti, il Forteto ha ospitato le campagne elettorali di politici di sinistra. “La storia del Forteto è il frutto marcio del sistema di potere toscano, e non certamente solo politico”, attacca Donzelli, sempre più convinto che ci sia ancora “tanto da fare per scoprire e raccontare a tutti cosa è successo al Forteto”. La Toscana è rimasta sconvolta quando le vittime hanno avuto il coraggio di denunciare e dei magistrati coraggiosi quello di indagare sulle violenze, gli abusi e le violazioni accadute. “Le vittime purtroppo non potranno avere indietro la loro vita: noi faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per restituirgli almeno la verità”, assicura Donzelli che sottolinea: "Occorre proseguire il lavoro iniziato nella scorsa legislatura, ma facendo molto di più”.
“Lo si deve fare recuperando lo spirito di collaborazione bipartisan che – aggiunge Donzelli - ha animato le commissioni d'inchiesta regionali e che hanno dato un contributo in modo importantissimo a far emergere la verità”. Il deputato di FdI si augura che il Pd non si faccia riportare agli anni bui e prenda spunto “dall'ottimo lavoro fatto dal suo esponente, Paolo Bambagioni, come Presidente di una delle commissioni regionali”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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