La tassazione sugli extraprofitti delle banche sembra essere solo l'inizio per una visione più ampia da parte del governo, che potrebbe muoversi anche verso altri obiettivi. Ad annunciare movimenti in tal senso è Maurizio Gasparri, che ha annunciato il deposito di una mozione in Senato per aumentare la tassazione in Italia dei cosiddetti "giganti del web", i cui profitti sono al momento intaccati in maniera marginale dall'imposizione fiscale.
"Sto depositando una mozione in Senato per chiedere al governo iniziative concrete per accelerare ogni forma di imposizione fiscale che riguardi i giganti della rete", ha spiegato il senatore di Forza Italia, sottolineando come l'Italia, ancora una volta, sia costretta a muoversi da sola per l'immobilismo della grande macchina europea: "L'Europa agisce con troppa lentezza e la global minimum tax appare troppo contenuta e rinviata a date troppo lontane"
"Immagino che questa tesi troverà consenso ampio in Parlamento. E mi aspetto convinto e totale sostegno del governo, ma sarà bene che il Parlamento si esprima contro la prepotenza dei giganti della rete esentasse, perché l'equità fiscale e l'equità sociale vanno in tutt'altra direzione", ha proseguito Gasparri, dicendosi "certo che il centrodestra sarà coeso e coerente, dimostrandosi coraggioso di fronte a tutti i giganti. Inginocchiarsi di fronte a qualche potentato planetario non è certo nelle corde della nostra coalizione. E in ogni caso io sarò determinato su questo versante". Alcuni giorni fa il senatore aveva proposto di utilizzare questi proventi per combattere la dispersione scolastica.
Una proposta simile arriva anche dal partito di Giorgia Meloni per mezzo del segretario di presidenza alla Camera e deputato di Fratelli d'Italia, Riccardo Zucconi: "Già nel 2019 avevo presentato a nome di Fratelli d'Italia una proposta di legge che interveniva per aumentare la web tax dal 3% al 6% e per destinare i relativi fondi al settore, creando competitività". In quella stessa proposta di legge era stato anche inserito "di limitare al 12% il tetto massimo delle commissioni sulle prenotazioni turistiche on-line, commissioni che ricadono sui clienti di alberghiero e B&b".
Per Zucconi, "i giganti del web, al di là della loro sede legale e fiscale, devono invece avere gli stessi obblighi di tutte le altre aziende italiane anche perché operano spesso in regime di monopolio e perché le tasse devono essere pagate là dove si generano gli utili".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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