Non allarmatevi fan di Gigi D'Alessio il concerto in programma domani al Vaillant Palace è stato solo spostato al Teatro Carlo Felice. Stessa data, stessa ora. L'ambiente sarà più raccolto e l'atmosfera più intima per ascoltare al meglio il re della canzone neomelodica italiana. Una definizione che troppo spesso è stata strumentalizzata per minimizzare le capacità di musicista e di cantautore di Gigi.
«Spesso sono stato vittima di pregiudizi, di discriminazione nel mondo discografico ma la mia musica vera e semplice ha vinto».
Sei vero sempre e ad ogni costo, d'altronde il tuo tour si chiama «Questo sono io».
«E già, questo sono io, quello che canta sul palco, quello che parla al telefono con te, quello che va a pagare la bolletta. Io non mi travesto, io canto e sono. Oggi la maggior parte delle persone si traveste fuori casa per appagare i vari status symbol, ma dentro sono infelici perché non sono se stessi e cercano la normalità».
Cos'è la normalità per te?
«Oggi la normalità è un'eccezione. E le mie canzoni rispecchiano quella normalità che la gente vuole e desidera. Io la racconto principalmente attraverso l'amore e la racconto con parole facili e dirette. Sono come Benetton da 0 a 80 anni».
A volte la semplicità dei tuoi testi è stata fin troppo criticata dando vita a un discreto numero di luoghi comuni: è banale, è superficiale
«Vedi una volta mi sono lasciato convincere e mi sono detto: ora vado a cercare parole difficili sul vocabolario, tipo quello dei sinonimi e contrari, per scrivere una nuova canzone, è venuta fuori una cosa
non mia per così dire. Io parlo come canto e canto come parlo. La spinta a scrivere una nuova canzone mi arriva sempre dal cuore».
Come prosegue poi il percorso per arrivare a «confezionare» un brano?
«L'ispirazione nasce sempre dalla musica, inizio a strimpellare al piano e nella musica stessa ci sono già le parole».
Ma Gigi D'Alessio non è solo un cantautore è un artista e uno showman. Bello smacco per chi ti critica il successo ottenuto con il programma tv sulla Rai.
«Una soddisfazione, questo è certo. Ricordo che ho dedicato anche un omaggio al vostro genovesissimo e leggendario De André».
Sì, bello smacco alla critica benpensante, per un artista che non si è mai omologato.
«Allora è una provocazione? Io sono uno genuino.
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