Partito di Confindustria uguale a partito delle tasse? È la domanda che ci si pone scorrendo i punti del «Manifesto delle imprese per salvare l’Italia » redatto da Emma Marcegaglia. Ormai in chiusura di mandato, la leader di Viale dell’Astronomia ha deciso in questi giorni di sostituirsi al premier e al ministro dell’Economia, dettando le sue regole, ultimatum al governo incluso. È la «manovra»di Confindustria.Gli effetti? Prendiamo la proposta di un’imposta patrimoniale annuale dell’1,5 per mille. Avrebbe un impatto non indifferente. Una patrimoniale, infatti, ha sempre una logica depressiva e recessiva in quanto viene tassato il bene e non il reddito che ne deriva. In pratica, si va a incidere anche su quella ricchezza che non produce reddito, con il rischio di impoverire il contribuente. Ecco perché tutti i sistemi tributari si basano sui redditi e non sui patrimoni.
L’altro punto del «Manifesto» confindustriale che fa discutere riguarda l’uso del contante solo fino a 500 euro. Una soluzione di questo tipo non risolverebbe alla radice il problema dell’evasione fiscale. Un pagamento in nero, infatti, potrebbe sempre avvenire, molto banalmente, con versamenti in più riprese e, quindi,non in un’unica soluzione.Meglio puntare con forza sui controlli ai magazzini, sullericevuterealmentebattute con i registratori di cassa. «L’evasione vera - spiega un fiscalista - avviene nei porti dove transitano migliaia di container e nelle tante operazioni dove i flussi non sono soggetti a controllo». «E poi - si chiede il ministro Ignazio La Russa rispondendo a Marcegaglia dalle pagine de La Stampa - non si capisce per chi parla Confindustria, le grandi imprese o le piccole, che spesso non hanno interessi coincidenti? Io distinguo le piccole imprese, che stanno pagando un prezzo alto e tutti insieme dobbiamo capire come aiutarle». «Esamineremo con attenzione le proposte di Confindustria, purché esse siano collocate su una posizione equilibrata e non su una linea di attacco al governo che ci sembra molto sopra le righe», il commento del capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. Sullo sviluppo, intanto, Palazzo Chigi stringe: mercoledì è previsto un nuovo round al Tesoro tra il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e i rappresentanti di banche e imprese per un confronto sul primo pacchetto di misure che potrebbe arrivare a breve. Un primo passaggio del decreto per lo sviluppo è poi previsto in settimana, come ha annunciato il premier Silvio Berlusconi.
I temi sul tappeto sono noti. Ma su alcuni, tipo un nuovo intervento sulle pensioni (in particolare su quelle d’anzianità e delle donne del settore privato) o una patrimoniale (l’1,5 per mille propone Confindustria)non c’è ancora condivisione.«In settimana-così Berlusconi - esamineremo in Consiglio dei ministri provvedimenti strutturali sulle dismissioni del patrimonio pubblico, le liberalizzazioni, le leggi obiettivo, le opere pubbliche e i grandi corridoi europei ».
Interventi che nelle intenzioni del governo avrebbero impatto zero sui conti pubblici e potrebbero spingere sulla crescita.
Il partito di Confindustria sta alla finestra. E La Russa: «In Unione sovietica comandò la dittatura del proletariato, e per me è stata una iattura. Ma non mi piacerebbe nemmeno la dittatura del grande capitale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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