Pasqua in treno per 2,5 milioni di italiani

Ferrovie dello stato hanno ricavato 15mila posti in più per far fronte ai 2,5 milioni di viaggitori per il ponte. Aumenta del 5% la spesa media (305 euro) ma la maggior parte degli italiani trascorrerà le vacanze in patria, solo il 14% all'estero

Saranno circa due milioni e mezzo, secondo le stime di Ferrovie dello Stato, i viaggiatori che sceglieranno di spostarsi in treno durante le prossime festività pasquali. La gran parte di loro sceglierà l'Alta Velocità, viaggiando in Frecciarossa e Frecciargento, come del resto hanno fatto già oltre 4 milioni e mezzo di italiani nei primi tre mesi del 2010. In previsione di questo flusso straordinario le Ferrovie hanno predisposto, dal 31 marzo e fino al 7 aprile, un piano di potenziamento dell'offerta, con 15mila posti aggiuntivi distribuiti su 31 convogli speciali, che si sommano ai 450 treni nazionali giornalieri. Rafforzate anche le sale operative e i servizi di informazione e di assistenza ai clienti nelle principali stazioni (www.ferroviedellostato.it oppure telefonando al call center 892021).
Ma sarà una Pasqua «modesta» sul fronte delle vacanze e del giro d'affari legati alle festività. Saranno 9,2 milioni gli italiani che si concederanno un viaggio, dormendo almeno una notte fuori casa, con un incremento dell'8% rispetto al 2009. In aumento anche la spesa pro capite per trasporti, cibo, alloggio e divertimenti che, quest'anno, si attesterà sui 305 euro rispetto ai 291 del 2009 (+5%), generando un giro d'affari di 2,7 miliardi di euro rispetto ai 2,5 miliardi dell'anno scorso (+8%). Saranno, invece, 38 milioni gli italiani che non faranno nemmeno un giorno di vacanza e di questi il 35%, pari ad oltre 13,5 milioni, è costretto a rinunciarvi per mancanza di soldi.
È questo il quadro che emerge dalle previsioni di Federalberghi sulle vacanze del periodo pasquale. «La Pasqua "alta" e l'impossibilità di utilizzare le prossime festività del 25 aprile e del 1 maggio per organizzarsi un "ponte" spingerà un maggior numero di italiani a muoversi, ma non tanti quanti ci saremmo aspettati», commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, parlando di «crescita modesta».
La stragrande maggioranza di chi si accinge a partire, l'85%, resterà in Italia (rispetto all'89% del 2009), pari ad oltre 7,8 milioni di persone, mentre il 14% andrà all'estero (rispetto al 9% del 2009), pari circa a 1,3 milioni di persone. Per chi resterà in Italia sarà il mare la scelta privilegiata (40% delle preferenze, rispetto al 39% del 2009), seguita dalla montagna al 25% (rispetto al 27% del 2009). Stabili le località d'arte maggiori e minori che toccano il 19% (come nel 2009), mentre l' 1,5% sceglierà località termali e del benessere. Per chi invece preferirà l'estero, spiccano le Capitali europee con il 62% dei consensi (rispetto al 60% del 2009), seguite dalle località di mare con il 27% (rispetto al 20% del 2009). L'albergo, come emerge dall'indagine di Federalberghi, mantiene la testa della classifica con il 34% delle preferenze (rispetto al 30% del 2009), seguito dalla casa di parenti o amici con il 21% (rispetto al 26%) e dalla casa di proprietà col 20,5% (rispetto al 21%). Un leggero incremento, infine, si registrerà per gli agriturismo con il 5,9% rispetto al 4,2% del 2009 ed il villaggio turistico con il 2,8% rispetto all'1,5% del 2009.


Quanto alle spese, più nel dettaglio, chi resterà in Italia spenderà in media 272 euro (rispetto ai 253 Euro del 2009, per un +8%), mentre chi andrà oltreconfine spenderà una media di 502 Euro apersona (rispetto ai 595 Euro del 2009, per un -16%). La durata media, infine, della vacanza si attesterà sulle 3,8 notti, rispetto alle 3 notti del 2009.

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