Lidia Scognamiglio
In dodici anni la rassegna cinematografica «Passeggiate romane», non si era mai focalizzata, finora, su un unico artista. La ricorrenza di questanno è stata, però, quasi un obbligo, un tributo che la Città eterna deve a chi ha saputo portare sul grande schermo la poesia, a volte anche decadente, delle borgate capitoline. Trentanni fa, il 2 novembre del 1975, allIdroscalo di Ostia, viene barbaramente ucciso Pier Paolo Pasolini. Da allora lintellettuale, bolognese di nascita e romano dadozione, non ha mai smesso di far discutere.
«Passeggiate romane» rimette laccento sullintensa produzione cinematografica dellautore, conducendo gli spettatori in una sorta di viaggio tra le location della città dove sono state girate note scene dei suoi film. Si parte stasera da piazza del Campidoglio con un omaggio a «Mamma Roma». Accanto alla statua di MarcAurelio sarà proiettato il volto di unincontenibile Anna Magnani. A seguire un Pasolini nei panni di reporter in «Comizi damore», una provocatoria inchiesta sul sesso nellItalia dei primi anni sessanta. Domani i cinecamion si fermeranno allanfiteatro del Parco Alessandrino, a Tor Tre Teste, per la proiezione di «Edipo re», «La ricotta» e «Che cosa sono le nuvole?». La location di domenica sera è, invece, Ponte Mammolo, accanto alla prima casa romana del poeta, in via del Tagliere, dove lAmministrazione sta dando vita a una «Casa internazionale della poesia». Qui Pasolini entra in contatto con il mondo delle borgate romane, la realtà delle periferie, luoghi emarginati ma incontaminati, di cui il «corsaro» si nutre, anzi li divora. E da questo mondo nasce anche il suo primo ciak, «Laccattone», in programma il 14 settembre a Castel SantAngelo, proprio dove Franco Citti e gli amici vanno a prendere il sole e si sfidano a tuffi nel Tevere. Un attore «on the road», come Citti, è anche Ninetto Davoli, in coppia con un attempato Totò in un altro capolavoro pasoliniano, «Uccellacci e uccellini», sul grande schermo di Ponte Testaccio, il 15 settembre. La passeggiata si conclude il 16 settembre con una nota sportiva dedicata alla grande passione di Pasolini per il calcio.
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