Pausini, torna la regina del pop tricolore

L'influenza non guarda in faccia nessuno. Nemmeno se ti chiami Laura Pausini e sei una star, per intenderci la prima artista italiana a ricevere un Grammy Awards, un LatinGrammy (complessivamente ne ha conquistati già quattro) e il Platinum European Awards, l'unica capace nella missione (quasi) impossibile di riunire una cinquantina di artiste donne nel «concertone» del 21 giugno a San Siro a favore dell'Abruzzo, tra gli happening dal vivo meglio riusciti dell'anno.
Costretta, suo malgrado, a rinviare gli show milanesi del mese scorso, la cantante romagnola si è ripresa alla grande, cosicché domani e dopodomani alle 21 salirà sul palco del Mediolanum Forum di Assago per recuperare rispettivamente gli show del 20 e del 21 novembre scorso. Un doppio show prossimo in entrambi i casi al tutto esaurito (gli ultimi biglietti, da 75.90 a 36.80 euro, saranno in vendita esclusivamente alle biglietterie del Forum), per chiudere in bellezza il tour mondiale legato a «Primavera in anticipo», ad oggi l'ultimo album di inediti, prima dell'annunciato quanto temporaneo ritiro dalle scene: due anni di stop durante i quali dedicarsi - parole sua - «a una vita normale», «crescere» e, perché no, mettere su famiglia con il compagno (chitarrista) Paolo Carta. Un evento epocale per un'autentica stakanovista dello spettacolo, sempre in pista da 16 anni a questa parte per una carriera esemplare e coerente. Nel suo Dna ci sono canzoni immediate, leggere e senza pretese intellettualoidi, semplicemente al servizio della melodia, dai ritornelli contagiosi e forse, proprio per questo, impermeabili e resistenti al succedersi delle mode applicate alla musica. Canzonette (senza offesa) che anche grazie a grinta, passione e intonazione fuori del comune incontrano il gusto di un pubblico a dire poco trasversale nel nostro Paese. Ma non solo. Non va dimenticato che la regina riconosciuta del pop tricolore d'esportazione (ma lei all'inizio non pensava di poter andare oltre il pianobar...) calca regolarmente i palchi di mezzo mondo: Stati Uniti, Canada, America del Sud e Australia. Un successo, autentico miraggio per tanti altri colleghi, che Laura, prima donna a esibirsi in solitaria a San Siro e ormai milanese d'adozione, ha sempre vissuto con estrema naturalezza, diretta conseguenza del suo modo di essere, franco e diretto, senza tanti grilli per la testa, nel quale moltissime ragazze che l’ascoltano (e ne cantano i brani a memoria) si riconoscono con facilità. Manco a dirsi, la Pausini (ultima impresa: aver convinto anche la critica più esigente con «Due», lo show su Raidue in coppia con l'amico-collega Tiziano Ferro) ha un serbo un concerto-monstre: una trentina e passa di hit, con le quali è finita in classifica in ogni angolo del mondo e si è guadagnata (mica facile...

) la stima incondizionata di schiere di colleghi di ogni nazionalità, inclusi «Con la musica alla radio», «Non sono lei» e «Casomai», vale a dire gli inediti chiamati a impreziosire il doppi cd-dvd «Laura Live - Live Tour», vero e proprio diario del tour dove ogni pezzo è stato registrato a diverse latitudini.

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