Roma - Non va giù, al Pdl, che a gestire la crisi, chiamato dal presidente della Repubblica Napolitano, vada colui che oltre a essere la terza carica dello Stato è, di fatto, un capo partito, responsabile, tra l'altro, della spaccatura della maggioranza. Una questione di correttezza istituzionale prima che politica. "Lo spettacolo che andrà in scena domani è una grande umiliazione per chi crede in un minimo di tutela delle istituzioni, al di là degli scontri politici contingenti", denuncia Daniele Capezzone, portavoce Pdl. "Dunque, domani salirà al Colle, per esprimere un parere (immaginiamo super partes...), lo stesso Gianfranco Fini che è stato causa ed artefice della crisi, e che l’ha provocata proprio facendo leva sulla sua funzione di terza carica dello Stato", è la tesi di Capezzone.
Mai arrivati a tanto in 60 anni "In sessant’anni in cui pure l’Italia ha visto tante anomalie, mai si era arrivati a questo punto, a uno strappo di simile gravità. Non so se il presidente Fini se ne renda conto: ma il precedente che ha creato consentirà ad ogni futuro Presidente di un ramo del Parlamento qualunque tipo di scorribanda faziosa e di parte", conclude Capezzone.
Lupi: Fini politico o presidente? "Con quale criterio Fini prenderà delle decisioni alla Camera dei deputati? Come presidente della Camera o come leader politico?", si domanda il vicepresidente Pdl della Camera Maurizio Lupi che, ai microfoni di Radio24, aggiunge:
"Chi deciderà nelle prossime settimane se affrontare le discussioni sulla mozione di sfiducia o di fiducia al governo? Chi decide ha l’oggettività dell’interesse dei cittadini? L’intera Camera è parziale o imparziale?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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