"Da cinque anni sono vittima di stalking": è una confessione audace e liberatoria quella di Ugo Garbarini, presidente provinciale dell'Ordine dei medici di Milano. E nel suo caso a inviare lettere o a fare telefonate inopportune, velatamente minacciose e ingombranti non è un'innamorata respinta. "Si tratta di un collega - racconta - un medico convinto di aver ricevuto un torto da me. Un rancore che si è trasformato in un’insopportabile sequela di minacce e pedinamenti. L’ho denunciato, ma a quel tempo non era ancora entrata in vigore la legge sullo stalking. Oggi sono pronto a ripresentarmi in tribunale". Sarà per questo, per questo suo vivere quotidiano sulla propria pelle il senso di rabbia e frustrazione di fronte alle molestie che- dice- "Ho accettato subito e promosso uno studio riguardo allo stalking subito dai medici nell’esercizio della loro professione". Messo a punto dalla cattedra di Criminologia dell’università degli studi di Milano, si propone di studiare e capire la portata di un fenomeno più vasto di quanto non sembri a prima vista. Primo in Italia ad analizzare le azioni persecutorie messe in atto contro una determinata categoria professionale è partito raccogliendo il maggior numero di dati per poi analizzarli. Ma perché è stato rivolto proprio ai medici? "I medici, soprattutto i chirurghi e gli psichiatri proprio per la delicata tipologia della loro professione sono tra le categorie più a rischio di stalking", spiega Isabella Merzagora, titolare della cattedra di Criminologia. Sbagliato pensare lo stalker sia perlopiù un innamorato respinto. Sicuramente non è solo quello. Prova ne sono i numerosi casi arrivati all’attenzione dell'ordine provinciale dei medici di Milano. "La scorsa settimana un chirurgo è stato aggredito per la strada da un paziente che da mesi lo importunava asserendo di essere stato vittima di cure sbagliate", racconta Garbarini. Non è l'unico caso. Medici di famiglia assediati darichieste di certificati impossibili o di esami assolutamente inutili. Medici attesi da pazientistalker all'uscita dallo studio, subbissati da telefonate, e-mail, lettere. Da qualche giorno sulla scrivania di tutti i medici iscritti all'ordine di Milano è arrivato il questionario preparato dalla cattedra di Criminologia. Ad ognuno è chiesto di elencare "le caratteristiche delle azioni moleste subite: telefonate, email, pedinamenti, sms, lettere, danneggiamenti". Da quanto durano e quali ripercussioni psicologiche hanno sulla propria sfera personale: "Aumentato allarme, paura di incontrare lo stalker, disturbi del sonno, frustrazione, paura, rabbia, depressione, ansia, perdita di autostima". Ma quali sono le motivazioni che spingono una persona a diventare stalker del proprio medico? "Si va dal rancore per presunti torti, all’innamoramento patologico- spiega Isabella Merzagora nel questionario- dal non sentirsi sufficientemente curato al conflitto per il mancato rilascio di certificazioni".
La raccolta dei dati servirà non solo a capire i numeri del fenomeno, ma anche a mettere in atto eventuali misure di sicurezza. "Io ho già risposto e spedito il questionario conclude Garbarini - spero che tanti altri miei colleghi facciano altrettanto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.